Il secondo giorno di #MuseumWeek non ha tradito le aspettative: con oltre 64.700 tweets, 161.000 retweets e la mappa della geolocalizzazione che sembra un albero di Natale, sono stati condivisi migliaia di ricordi!
Il secondo giorno della #MuseumWeek ha utilizzato l’hashtag #souvenirsMW: i visitatori hanno reso pubbliche immagini fotografiche e ricordi legati alla propria visita al museo.
Qualcuno ha fotografato un oggetto comprato al bookshop, qualcuno, invece, ha postato le foto di un’attività svolta presso un museo. Ciò che colpisce è la partecipazione massiccia delle istituzioni culturali, che hanno a lloro volta dato la propria definizione di souvenir.
Prima di cominciare, un piccolo riassunto delle puntate precedenti (in perfetto stile Beautiful) sulla MuseumWeek e sul primo giorno di tweets sfrenati con i #secretsMW.
#souvenirsMW: i ricordi più belli
Iniziamo con il Museo Sanna (Sassari) che ricorda un’attività didattica svolta insieme a dei giovanissimi archeologi… chissà quali scoperte avranno fatto!
Quando poi il #souvenirsMW è un reperto trovato con le proprie mani…#MuseumWeek @Beniarcheo @PiccoliMusei2 pic.twitter.com/FJgU5UAbvS
— MuseoSannaSS (@MuseoSannaSS) 24 Marzo 2015
Il Museo Bergallo ricorda, con un post e una foto suggestiva, che il legame tra comunità e museo è il souvenir più bello che si possa sperare di ottenere:
Che bello quando una comunità si ritrova nel suo museo … la sua storia ! #MuseumWeek#souvenirsMW dal passato pic.twitter.com/sD0Et1Sjp9
— Museo Bergallo (@MuseoBergallo) 24 Marzo 2015
Palazzo Madama di Torino chiede se la visita del Papa conta come #souvenirsMW… che dite? Facciamo i buoni e gliela facciamo passare?
Does the Pope count for #souvenirsMW? It was 1982 and the building in the background is our museum! @MuseumWeekpic.twitter.com/sX5eqXAM3A
— Palazzo Madama TO (@palazzomadamato) 24 Marzo 2015
Ovviamente non potevano mancare i commenti scritti dai visitatori sui registri!
#souvenirsMW di ns piccoli visitatori #museumweek@ramosveronica86@ccxx72 quale frase preferite? pic.twitter.com/DEQo1qQ9Gm
— MuseoArcheo P.Torres (@MuseoArcheoPT) 24 Marzo 2015
Nè potevano mancare i gadget, i souvenirs più comuni e proprio per questo -diciamocelo con estrema franchezza!- quelli maggiormente esposti al rischio del kitsch. Guardandoli immagino che siano oggetti provenienti da un futuro molto lontano e mi auguro, nello stesso momento, che un cataclisma naturale riesca ad evitarcelo.
Alcuni, per fortuna, sono molto carini: ad esempio le trottoline del Museo Ebraico di Venezia.
Può anche succedere di essere colpiti da piccoli dettagli, geometrie nascoste, giochi di simmetrie e suggestioni della memoria: saranno proprio questi particolari a imprimersi indelebilmente nei nostri ricordi.
@Museo_MAME#souvenirsMW ma era bellissimo tutto pic.twitter.com/yuGywtA84D
— DecArch (@DecArchit) 24 Marzo 2015
La giornata è stata lunghissima e si è conclusa in tarda serata. I twittatori erano provati e qualcuno, ironicamente, ha postato la foto delle proprie mani fumanti dopo centinaia e centinaia di tweets:
Mani da Twittatore della #MuseumWeek, ricordiamole così #souvenirsMWpic.twitter.com/2KKkt5nrlW
— MuseoSannaSS (@MuseoSannaSS) 24 Marzo 2015
La #MuseumWeek continua e oggi è la volta di #architectureMW: fino a stasera avremo modo di scoprire la storia degli edifici dei musei di tutto il mondo.
Vi aspettiamo!
No Comments
Leave a comment Cancel