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Bramante pittore e architetto, scopriamo le opere maggiori!

Oggi parliamo di un artista molto versatile, abilissimo nella progettazione architettonica e nella pittura, grande amante del mondo classico e protagonista della stagione di riforma papale a Roma: Donato Bramante! Scopriremo le sue opere pittoriche e le sue opere architettoniche nonché il suo lavoro più noto, il chiostro del Bramante!

Bramante pittore: gli Uomini d’Arme e Cristo alla Colonna

Donato di Angelo di Pascuccio più noto come Bramante nasce a Monte Asdrualdo (oggi Fermignano) nel 1444 e si forma a Urbino, a stretto contatto con la corte di Federico da Montefeltro.

Si trasferisce a Milano, a servizio di Ludovico il Moro, e riceve commissioni sia come architetto che come pittore.Tra le opere più note di Bramante pittore ricordiamo gli affreschi degli Uomini d’arme (1487) per la dimora dell’umanista Gaspare Visconti. Si tratta di un ciclo di otto affreschi oggi staccati e conservati presso la Pinacoteca di Brera, in cui le figure umane erano collocate all’interno di un contesto architettonico, testimoniando così la presenza di un doppio interesse dell’artista verso la pittura ma anche verso l’architettura, nonché la devozione nei confronti dell’antico.

bramante pittore uomini d'arme
Donato Bramante, Figura di uomo d’arme, 1481 circa, Milano, Pinacoteca di Brera. Credit: wikipedia commons public domain

Bramante, infatti, aveva studiato tantissimo il mondo classico, il suo gusto per l’equilibrio e l’eleganza nonché i suoi canoni, e questa passione è alla base di tutta la produzione dell’artista.

D questo stesso periodo è anche Cristo alla colonna (1490) presente nell’Abbazia di Chiaravalle e oggi presso la Pinacoteca di Brera, in cui il protagonista è reso con grande attenzione anatomica, basti considerare i dettagli delle vene che traspaiono dalla palle, illuminato da una luce livida. Nell’angolo in alto a sinistra è rappresentata una pisside, ovvero il contenitore delle ostie consacrate che secondo il sacramento cristiano rappresentano il corpo di Cristo immolato per la salvezza degli uomini. Solitamente questo oggetto non veniva rappresentato insieme al Cristo ma in questo caso assume rilevanza, evidenziando il significato eucaristico del dipinto. Prestiamo attenzione anche al paesaggio sullo sfondo: è realizzato con grande precisione, con una minuzia descrittiva che ci ricorda la pittura fiamminga e la sua attenzione per i dettagli.

bramante cristo alla colonna
Donato Bramante, Cristo alla colonna, 1490 circa Milano, Pinacoteca di Brera. Credit: Red devil 666 via wikipedia commons

 

Bramante architetto a Milano

Bramante si dedica anche all’architettura, uno dei suoi primi lavori è Santa Maria presso San Satiro a Milano, la cui costruzione era stata voluta da Gian Galeazzo Sforza e sarà terminata da Ludovico il Moro. Si tratta di un edificio a pianta longitudinale diviso in tre navate che ingloba il sacello di San Satiro, rimaneggiato da Bramante in quella stessa occasione. Il sacello era stato costruito molto tempo prima, basti considerare che vi sono stati ritrovate tracce di affreschi risalenti al IX secolo!

bramante architetto milano san satiro
Donato Bramante, Santa Maria presso San Satiro, Milano 1486. A sinistra: pianta, in rosso il braccio mancante. Credit: wikipedia commons public domain. A destra: il finto coro. Credit: Paolobon140 via wikipedia.

 

La caratteristica che ha reso famosa quest’opera è il finto coro in stucco: guardando attentamente la pianta, infatti, possiamo renderci conto di come manchi il braccio superiore. Non c’era abbastanza spazio per realizzarlo, quindi Bramante decise di risolvere il problema con un espediente straordinario, che solo un grande artista poteva portare a termine… Dipingere un finto coro in modo da ottenere l’illusione prospettica dello sfondamento della parete! L’artista dipinge quindi in meno di 100 centimetri le modanature e le decorazioni che, nella realtà,avrebbero occupato uno spazio di almeno 9 metri, mostrando di padroneggiare in modo superbo la prospettiva e di conoscere bene i lavori di Piero della Francesca e la Trinità di Masaccio. È considerata una delle opere antesignane del trompe-l’oeil moderno e ancora oggi non smette di sorprenderci.

L’opera milanese più importante di Bramante è però Santa Maria delle Grazie, un nome che non dovrebbe suonare nuovo agli appassionati di arte, perché collegato al famoso Cenacolo di Leonardo da Vinci che si trova nel refettorio del convento adiacente. Bramante in questo caso si occupa solo della zona absidale che interpreta come una tribuna riccamente decorata. Era stata progettata come tomba della moglie di Ludovico il Moro, Beatrice d’Este. La struttura ha una pianta quadrata sormontata da una cupola emisferica. Nella zona sottostante si trovano due absidi semicircolari laterali e una terza, preceduta da una piccola cupola a ombrello. Le decorazioni ripetono un motivo circolare e sono di colore chiaro.

 

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Donato Bramante, Tribuna di Santa Maria delle Grazie, Milano, inizio 1492 circa. Credit: opera propria di Carlo Dell’Orto via wikipedia

Il Chiostro del Bramante: analisi e storia

Nel 1499 i francesi sconfiggono Ludovico il Moro e Bramante decide di recarsi a Roma dove studia le antichità romane e realizza delle opere straordinarie. La prima è il Chiostro con annesso convento di Santa Maria della Pace, tra il 1500 e il 1504, costruito per volere del cardinale Carafa vicino Piazza Navona.

chiostro del bramante analisi e descrizione
Donato Bramante, Chiostro di Santa Maria della Pace, 1500-1504 circa. Credit: opera propria di Jastrow via wikipedia.

L’insieme architettonico è composto di cortile, refettorio, zona conventuale. Lo spazio centrale del chiostro è costituito da 16 pilastri che formano un porticato caratterizzato da volte a crociera. In altezza, il chiostro è diviso in due ordini, quello superiore (con paraste di tipo pseudo-corinzio) leggermente più basso di quello sottostante (con paraste di tipo ionico). I principi architettonici utilizzati sono destinati a un grande successo e diventeranno un vero e proprio modello per tutta l’età moderna! La pianta, infatti, si basa sulla ripetizione di un modulo, ovvero di un’unica unità di misura, che garantisce uniformità, armonia ed equilibrio: tutte caratteristiche che accomunano il linguaggio architettonico del Bramante a quello del mondo classico.  

Ricordiamo che nella chiesa di Santa Maria della Pace ha lavorato anche Raffaello, dipingendo i famosi affreschi Sibille e Angeli e progettando la struttura architettonica della cappella Chigi, una potente famiglia di banchieri molto vicina al papato.

 

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