Possedere delle conoscenze sullo storytelling ci può aiutare molto nello svolgere il nostro lavoro a scuola o al museo. In questo articolo vediamo esempi di storytelling e il significato del termine!
Storytelling: significato del termine
Cosa significa Storytelling? Storytelling può essere tradotto letteralmente dall’inglese con “raccontare una storia”.
Niente di più banale, penserete… Eppure la traduzione in italiano non riesce a racchiudere la complessità dell’espressione, che sembra riferirsi esclusivamente al mondo della narrativa e della finzione. In realtà associare lo storytelling soltanto al cinema o alla letteratura è un po’ riduttivo: le storie sono intorno a noi, ci definiscono, ci aiutano a dare un senso alla vita.
Basta poco per accorgersi che nessuno può fare a meno delle storie.
Lo diceva già il protagonista di Doctor Who, una delle serie più belle mai scritte, quando affermava “We are all stories in the end. Just make it a good one”.
Immaginate di dover raccontare a qualcuno la vostra giornata: probabilmente enfatizzerete alcuni aspetti, ne eviterete altri, gesticolerete, cambierete intornazione per mimare la voce di qualcun altro. In quel momento state effettivamente raccontando una storia, ovvero state dispiegando alcuni strumenti e tecniche narrative per essere avvincenti, per catturare l’attenzione di chi vi ascolta.
Ma spostiamoci in un altro campo. La pubblicità, ad esempio. Anche quella è una straordnaria forma di storytelling, perché in pochissimi secondi o con un solo sguardo deve essere capace di raccontare una storia, di far immedesimare l’osservatore, di convincere emozionando, divertento, colpendo dritta al cuore.
Anche nelle cronache sportive c’è tanto storytelling: avete mai fatto caso a come vengono descritte le vite degli atleti? Ai grandi sacrifici che hanno sopportato, alle difficoltà che hanno superato per arrivare fin lì, dall’altra parte del mondo, a giocarsi il tutto per tutto? Non vi ricorda vagamente il mito dell’eroe (Ercole, giusto per citarne uno) che deve superare tante e tante prove per raggiungere il proprio obiettivo e conquistare la fama?
Gli esempi potrebbero essere tantissimi, cioò che è sicuro è che nessuno può fare a meno delle storie.
Storytelling: perché è così importante?
Molti studiosi si sono chiesti le motivazioni dietro questo fenomeno: com’è possibile che in tutto il mondo e in qualsiasi epoca l’uomo si sia nutrito di storie? Sebbene attraverso mezzi e strumenti diversi -dal racconto intorno al fuoco a internet, dai romanzi di appendice ottocenteschi alle graphic novel – l’uomo sente da sempre il bisogno di raccontare.
John Yorke cerca di rispondere a questa domanda in Viaggio nel bosco narrativo, un volume interessantissimo che vi consiglio. Riassumendo, lo studioso si chiede come funzionano le grandi storie e soprattutto perché arrivando a immaginare una spiegazione molto affascinante.
Le storie di aiutano a ordinare e dare un senso al mondo
Non vi spoilero altro, il saggio è così bello che merita una lettura a fiato sospeso. Quello che posso dirvi, però, è che alcune strutture e alcuni archetipi narrativi sono così profondamente compenetrati in noi da costituire una sorta di inconscio collettivo, per citare Jung.
Storytelling: esempi per attività con i ragazzi
Trovare degli esempi di storytelling non è semplice, per questo ho deciso di scrivere questo articolo, per condividere un’idea e raccogliere i vostri feedbak. Sentitevi liberi di modificarla, prenderne spunto, ribaltarla e farla vostra.
Le storie possono essere raccontate utilizzando strumenti molto diversi quali il video, la scrittura, la messa in scena teatrale, la realizzazione di un fumetto, di un disegno o di un dipinto.
Quello che vi propongo oggi riguarda la fotografia: immaginate una storia e raccontatela attraverso delle fotografie che scatterete voi stessi.
Storytelling: esempi in 5 passaggi
Ecco un semplice schema in 5 fasi da cui prendere spunto:
Trova un’idea
Prima di scattare le vostre fotografie riflettete: da dove inizio?
Ogni storia, infatti, ha un antefatto: una giornata apparentemente tranquilla può trasformarsi in una vera e propria Odissea; un personaggio noto a tutti per la sua calma, sotto la spinta di eventi straordinari, potrebbe compiere azioni inaudite; un mostro addormentato in una grotta da centinaia e centinaia di anni potrebbe, all’improvviso, risvegliarsi…
In questa prima fase immaginate quale potrebbe essere l’inizio della vostra storia e vedrete che scegliere il genere della narrazione sarà facilissimo!
Vi piace il fantasy? Preferite forse raccontare di come un investigatore riesca a risolvere un delitto inspiegabile? O di una tormentata storia d’amore?
A voi la scelta!
Scegli i personaggi
Una volta sviluppata un’idea da cui partire dovremmo farci un’altra domanda: quali sono i personaggi che interverranno nella storia? Che ruolo avranno?
Potremmo parlare di un certo personaggio, il protagonista, che viene ostacolato da un nemico, o antagonista, e che viene aiutato nel raggiungimento del proprio obiettivo da uno o più amici o da un oggetto incantato… Le opzioni a disposizione sono tantissime.
L’avventura
Come prosegue la storia? Quali peripezie deve affrontare il nostro eroe? Ci saranno amici che gli volteranno le spalle? Ha un potere magico che lo aiuterà? Vivrà momenti di sconforto, in cui tutto sembrerà perduto?
Vedete: la nostra storia sta già prendendo forma.
Il finale
Quale sarà la conclusione? Il nostro detective risolverà il caso? Il giovane eroe riuscirà a salvare il suo regno dalle grinfie malefiche del drago? Ricordate: il lieto fine non è obbligatorio!
Se credete che la vostra storia risulterà migliore e più convincente con un finale drammatico o con un insospettabile colpo di scena siete liberi di scegliere ciò che riterrete più opportuno!
Adesso non ci resta che passare all’ultima fase…
Metti in scena la tua storia
Adesso che abbiamo una storia da raccontare possiamo prendere le nostre macchine fotografiche o smartphone, assegnate i ruoli e fare in modo che la storia prenda vita.
Attività sullo storytelling: alcune varianti sul tema
Un’ alternativa potrebbe essere quella di dividere in gruppi i ragazzi e assegnare loro un’opera letteraria o un’opera d’arte da rappresentare. In questo modo avranno già a disposizione un fil rouge da seguire. Nel caso dell’opera letteraria potranno mettere in scena e fotografare più episodi della storia, così da creare un vero e proprio racconto per immagini. Nel caso dell’opera d’arte, invece, potrebbero proporre un unico scatto oppure alcune variazioni sul tema.
Che effetto ci farebbe una versione punk della Gioconda?
Scarica la scheda didattica sullo storytelling per immagini qui:
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