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Silent book come strumento educativo a scuola e al museo

Noi zebre siamo grandi amanti dei libri: dalle graphic novel ai romanzi passando dai saggi agli albi illustrati, le nostre librerie pullulano di testi che abbiamo studiato o che usiamo nelle nostre attività didattiche. Oggi vogliamo parlarvi dei silent book come strumento educativo, della loro definizione, del pubblico a cui sono destinati e di come utilizzarli nella progettazione. Non mancano mai nelle nostre attività educative, scopriamo perché!

Silent book: cosa sono?

I silent book sono albi illustrati che non prevedono la presenza di testo scritto.

 Nel mondo anglosassone spesso si parla di wordless book, che letteralmente significa “libro senza parole”, oppure come silent narratives o wordless picturebook.

silent book come strumento educativo
Al museo,  S. Mattiangeli e V. Nikolova, Topipittori (photo credit: topipittori.it)

Gli autori che realizzano i silent book affontano i temi più disparati: basti pensare ai volumi della coreana Di Ji Hyeon Lee La porta e La piscina che permettono di andare oltre i confini delle parole per aprire un varco di pura immaginazione!

Da alcuni anni hanno trovato sempre maggior spazio nelle librerie e ormai sono una parte imortante dell’educazione visiva di molti bambini e… Non solo!

Silent book per bambini o anche per adulti?

Veniamo adesso a una domanda spinosa: a chi sono destinati i silent book?

Sfatiamo un mito... I silent book non sono un prodotto pensato esclusivamente per bambini!

Ci sono tanti autori molto apprezzati anche tra il pubblico degli adulti e ciò accade perché i silent book hanno il grandissimo merito di abbattere ogni barriera linguistica per comunicare con immediatezza emozioni, sensazioni, storie e vicende. Sono accessibili non solo a chi non sa ancora leggere ma anche a chi ha dei disturbi specifici dell’apprendimento.

Proprio grazie a questa versatilità presuppongono e permettono livelli di lettura diversi.

Ci sono tanti modi di leggere un silent book!

Un bambino molto piccolo, ad esempio, può sfogliarlo da solo anche solo limitandosi a osservare le figure. Un lettore con qualche anno in più può immaginare un vero e proprio sviluppo delle vicende e i dialoghi. Infine, una volta conclusa la lettura è sempre possibile ricominciarla.

silent book la piscina
Di Ji Hyeon Lee, La piscina, Orecchio Acerbo (photo credit: mondominuscolo.com

La struttura del silent book è spesso circolare, ci sono elementi narrativi/illustrati che ritornano donando un ritmo alla narrazione incalzante o che permettono di fare salti temporali e spaziali tra le pagine. Ogni volta che si legge il silent book la storia sarà quindi diversa!

I silent book sono dei veri e propri caleidoscopi di storie, non richiedono alcuna competenza pregressa se non quella di aprire la propria mente e lasciarsi trasportare da ciò che vediamo!

Perché usare i silent book come strumento educativo?

Adesso che sappiamo cosa sono i silent book e a chi sono destinati, possiamo chiederci perché usarli nella nostra progettazione educativa!

Le illustrazioni del silent book sono studiate per essere dei veri e propri spunti narrativi, immagini che possono essere osservate per un tempo non definito e definibile e da cui trarre una molteplicità di suggestioni.

bambino che legge

La storia che si costruisce è una storia partecipata, condotta dall’educatore/narratore ma che prevede la partecipazione attiva di chi sta osservando che noterà particolari sempre nuovi.

Educare attraverso il silent book significa quindi sviluppare e allenare il pensiero visivo, per comprendere il codice iconico ma anche il pensiero linguistico, perché la comprensione della storia impone di trovare le parole per raccontare l’immagine e costruire narrativamente la propria versione.

Come progettare azioni educative partendo dal silent book?

Scopriremo insieme come utilizzare i silent book nella progettazione di attività educative rivolte ai più piccoli.

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