1. Didattica

Corso di formazione: archeologia e arte contemporanea a scuola e al museo!

Come sapete noi zebre amiamo tantissimo l’interdisciplinarietà ed è per questo che vi proponiamo un incontro completamente gratuito, aperto a tutti (insegnanti, educatori, studenti, appassionati…) su archeologia e arte contemporanea!

Passato e presente: è possibile coniugare archeologia e arte contemporanea?

Archeologia e arte contemporanea sembrano due mondi distanti ma in realtà sono stati molti gli artisti o gli esperti che hanno trovato dei punti di contatto e suggestioni che li accomunano.

L’incontro tra passato e attualità comporta, infatti, la necessità di guardare con occhi diversi al concetto di “antico”, come affermano le curatrici del volume “Antico e contemporaneo: Sguardi, prospettive, riflessioni interdisciplinari alla fine della modernità”

Ciò comporta congiuntamente una ri-declinazione del
concetto di “antico”, non più coincidente con un altrove ideale e senza tempo, ma re-interpretato alla luce dell’oggi, campo mobile sul quale proiettare i grandi temi con cui il presente fa i conti: la multiculturalità
e le identità nazionali, l’emergenza di soggettività nuove e complesse,
la memoria conflittuale del secolo breve, la ricerca di modelli di sviluppo economici più rispettosi degli equilibri del paesaggio.

Una visione del genere apre il campo a una serie di riflessioni estremamente interessanti.

Il passato ci appare come qualcosa di vivo, non più materiale per estimatori ma una fonte da cui attingere, uno specchio in cui guardare noi stessi con occhi nuovi.

Grazie a questo approccio, il contemporaneo può essere guardato attraverso la lente di una più meditata continuità con il passato.

Artisti di oggi che guardano al passato…

Anche sul piano artistico, i rapporti tra archeologia e arte contemporanea possono essere molto fecondi: basti pensare alle contaminazioni, alle rivisitazioni, alle riletture che alcuni artisti hanno fatto del passato.

L’esempio più celebre potrebbe essere Venere degli stracci di Pistoletto, in cui una spaesata Venere contempla, dando le spalle al visitatore, un’enorme pila di indumenti accatastati.

archeologia e arte contemporanea
M. Pistoletto, Venere degli stracci, 1967, credit: Michael Tinkler via Flickr.com

Ricordiamo anche l’attività di Anne e Patrick Poirier che nel 1971 realizzano Marche dans un paysage-ville-ruinée-rose/Ostia Antica, una ricomposizione di Ostia Antica su una superficie di circa 40 mq.

I materiali usati sono blocchi di terreno, ottenuti tramite calchi, poi incollati. I due sono così riusciti a riprodurre le fattezze città antica così come si presenterebbe dall’alto a un visitatore di oggi.

Lo scopo? Una rilettura emotiva, non scientifica, della città dopo un contatto con ciò che ne resta.

artisti contemporanei lavorano sulla memoria
I due artisti Anne e Patrick Poirier, credit: Théophile Trossat per “Le Monde”

Il passato, infatti, non deve necessariamente essere una terra straniera (citando il titolo di un famoso film del 2008 di Daniele Vicari, a sua volta tratto da un romanzo di G. Carofiglio) ma può anche diventare materia da rielaborare, vivere intimamente, sentire.

D’altra parte anche l’antico può trarre giovamento dal rapporto con il contemporaneo: pensiamo alle moderne tecnologie che ci permettono di indagare aspetti della vita materiale di siti archeologici come Pompei, per citare un esempio, in un modo che fino a 50 anni fa sarebbe sembrato impossibile.

Le distanze si accorciano. Gli uomini e le donne del 79 dC sembrano meno lontani e noi ci accorgiamo di non essere poi tanto cambiati!

Archeologia e arte contemporanea a scuola

La scuola dovrebbe essere il luogo per eccellenza in cui lavorare in direzione interdisciplinare, come tabilito dalle Indicazioni nazionali del 2012 e dalla Raccomandazione del 2018. 

La scuola non dovrebbe solo impartire nozioni e favorire la conoscenza di un determinato numero di argomenti ma soprattutto sviluppare pensiero critico e un modo di approcciarsi alla cultura senza limiti imposti dalla divisione per materie.

Come?

Sembra impossibile ma non lo è affatto! Abbiamo tantissime idee da condividere con voi e non vediamo l’ora di farlo nella nostra Pillola di didattica online extended di lunedì 12 aprile alle ore 18:00!

Archeologia e arte contemporanea al museo

È molto utile progettare attività che mettano in comunicazione dialettica il passato e il presente, l’archeologia e la storia dell’arte anche al museo.

Che si tratti di un museo di arte contemporanea o di un’area archeologica, per esempio, è sempre possibile progettare percorsi educativi che mettano in relazione le opere della collezione, con oggetti o suggestioni di altre epoche.

Allo stesso modo lavorare patire dai luoghi dell’archeologia, dal concetto di spazio (pubblico, privato, mediato, rivisitato, stratificato…) può essere un ottimo gancio per parlare di argomenti che hanno a che fare con la nostra società.

Bisogna trovare una solida direzione di senso, conoscere a fondo il materiale di studio e avere ben chiaro il nostro obiettivo educativo.

“Pillole di didattica online extended. 90 min tra arte, scuola e museo”

Di questo e molto altro parleremo lunedì 12 aprile alle ore 18:00 durante una Pillola di didattica online extended, ovvero un incontro digitale firmato Zebrart.

Tra febbraio e marzo, infatti, abbiamo realizzato 8 incontri dal titolo “Pillole di didattica online. Corso di formazione tra arte, scuola e museo” e per aprile vogliamo esagerare!

Avremo infatti due speciali Pillole extended version: la durata e il numero di interventi sarà maggiore e avremo degli ospiti sensazionali che ci aiuteranno ad affrontare il tema in maniera più completa grazie alle loro competenze!

Avremo con noi Francesco Ghizzani Marcìa, archeologo. Attualmente dottorando in archeologia classica presso l’Università di Pisa ma con una grande esperienza alle spalle! Dal 2010 al 2017 è stato direttore scientifico dell’area archeologica di Massaciuccoli Romana, dal 2016 al 2020 curatore e conservatore del Museo Archeologico di Pietrasanta e dal 2016 al 2019 presidente della Società Parchi Val di Cornia, per la gestione del patrimonio archeologico e naturalistico di 5 comuni della Toscana costiera.

Avrete modo di conoscere anche Antonia Falcone, Laureata in Metodologia e Tecniche della Ricerca Archeologica e specializzata in Archeologia e storia dell’arte greca nel 2013 (Università del Salento). Attualmente lavora come archeologa libera professionista nelle attività di sorveglianza archeologica e di archeologia preventiva (Lazio, Puglia, Toscana). Nel 2013 ha fondato il portale “Professione Archeologo” e si occupa di comunicazione archeologica online e di community management sui social.

L’incontro del 12 aprile è gratuito!

Invia una mail a info@zebrart.it e riceverai il link per accedere alla stanza privata.

Durata: 90 minuti

Piattaforma: Google Meet (stanza privata)

Costo: gratis

Registrazione obbligatoria

 

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L’attestato di partecipazione sarà rilasciato solo ai soci dell’ass.ne culturale Zebrart, scrivici su info@zebrart.it per maggiori dettagli.

 

 

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