Se guardiamo sul nostro tavolo da studio, nel nostro ufficio o più semplicemente in un qualsiasi astuccio, troveremo quasi sicuramente una costante: la matita. Che sia nera o colorata ne abbiamo tutti almeno una; ma com’è nata? Qual è la storia della matita?
Una storia insolita, lo so, ma spesso diamo per scontati gli oggetti che ci circondano e che ormai sono entrati a far parte del nostro vivere quotidiano. Utile anche per chi non è un’artista ma vuole lo stesso cimentarsi nell’arte del disegno! Scopriamola insieme…
La matita – e la sua storia – in breve
Definizione: La matita, o lapis, è uno strumento utilizzato per disegnare. Il termine deriva dal latino e significa “pietra di ematite” poiché prima della grafite venivano utilizzati, per il medesimo scopo, bastoncini di carbone o di ematite.
Solo a partire dalla seconda metà del ‘600 si comincia a parlare di matite, dopo che qualcuno si accorse che la grafite lasciava un segno sul foglio bianco, ben visibile ma facilmente cancellabile utilizzando un po’ di mollica di pane (l’antenata della gomma da cancellare).
Il 10 settembre 1665, vennero messe in commercio le prime matite; erano bastoncini di grafite avvolti con un involucro di stoffa o in sottili canne di bambù.
Circa un secolo dopo, alla fine del ‘700, il francese Conté, ne mise a punto la produzione impastando la grafite con argilla. L’impasto veniva poi tagliato in striscioline e, dopo un procedimento di cottura, le stesse venivano infilate in bastoncini di legno di cedro cavi e fissate con una goccia di colla.
Ancora oggi il procedimento è rimasto molto simile a quello utilizzato da Conté. Esistono numerosi tipi di matite, tra cui quelle colorate, dette anche pastelli, ottenute inserendo al posto della grafite i pigmenti colorati.
Scheda tecnica:
- La durezza: Osservando ogni matita troveremo delle lettere e dei numeri che indicano il grado di durezza. La scala indica che le matite contrassegnate dalla lettera H sono le più dure mentre le B sono più morbide. I numeri solitamente si accompagnano alle matite di tipo B, indicando il grado di morbidezza. Ad esempio una matita B6 sarà molto più morbida di una B2.
- Tipi: Esistono oggi in commercio moltissimi tipi di matita, dalle classiche con il rivestimento in legno (le più pregiate sono realizzate in legno di cedro, come da tradizione), a quelle a mina da utilizzare con l’apposito portamine.
- Curiosità: La maggioranza delle matite di provenienza americana sono di colore giallo. La tradizione ebbe inizio nel 1890 quando L. & C. Hardtmuth introdusse la marca Koh-I-Noor, dal nome di un celebre diamante. Il colore giallo voleva attirare l’attenzione sulla qualità della matita, sulla provenienza (asiatica) della grafite e sui colori della casa d’Asburgo (giallo-nero)
- Prova a realizzarla: Se la storia della matita vi è piaciuta e vi è venuta voglia di provare a vedere da vicino come si crea, potete provare a cimentarvi mescolando piccole dosi di acqua, pigmento colorato, e addensante da cucina (reperibile nei negozi rivenditori di materiali per la decorazione dei dolci); create una pastella molto densa, malleabile e ricavatene dei cilindretti. Fateli seccare per qualche giorno e poi provate ad utilizzarli!
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