Il Cammino di Santiago è solo uno dei tanti pellegrinaggi fioriti durante il medioevo ma… In che modo i pellegrinaggi hanno influenzato l’arte e l’architettura? Quali sono le caratteristiche delle chiese nate sulle vie dei grandi pellegrinaggi? Scopriamolo parlando di Santiago de Compostela e architettura romanica!
I pellegrinaggi nel medioevo!
La pratica dei pellegrinaggi conosce un fortissimo incremento intorno al secolo XI grazie alla maggiore sicurezza delle strade e allo sviluppo dei centri urbani. Molti santuari erano meta di pellegrinaggio, anche a livello locale, ma le principali destinazioni erano senz’altro Roma, la città eterna, Gerusalemme, dove è custodita la tomba di Cristo, e il sepolcro dell’apostolo Giacomo a Compostella (Galizia). Lungo le strade fioriscono, pertanto, nuovi centri abitati; i porti di imbarco e i maggiori centri connessi al transito dei pellegrini conoscono una forte crescita economica. Le attività artistiche non possono non risentire positivamente di questo flusso massiccio di persone, idee e merci che viaggia in lungo e largo l’Occidente e l’Oriente!
Il cammino di Santiago e l’architettura romanica
Tra i pellegrinaggi più noti quello di Santiago costituisce forse il fenomeno di maggior portata del secolo XI e, soprattutto, trova importanti collegamenti con lo sviluppo e la diffusione dell’arte romanica in quella regione. Secondo una leggenda molto antica, il vescovo Teodemiro, intorno alla metà del IX secolo, aveva seguito l’apparizione miracolosa di una stella fino ad un campo deserto e lì aveva trovato la tomba dell’apostolo Giacomo, il primo degli apostoli a subire il martirio. Proprio da questa leggenda nasce il nome “Compostela” (formato da campus e stellae). L’avventurosa storia dell’apostolo Giacomo, che secondo la tradizione aveva raggiunto la penisola iberica per predicare la parola di Cristo, si salda alla cosiddetta reconquista, ovvero la “riconquista” dei territori occupati dai musulmani nel sud della penisola. Un’altra leggenda, infatti, vede Giacomo protagonista della lotta contro l’islam, una sorta di cavaliere alla guida delle truppe cristiane durante la battaglia di Clavijo nel 840.
Il pellegrinaggio costituiva per l’uomo del medioevo un mezzo importante per espiare i propri peccati e assicurarsi la benevolenza divina, tuttavia nello slancio dell’epopea della lotta contro “gli infedeli” islamici, il pellegrino viene quasi investito da un’altra missione, ben più profana, e il Cammino di Santiago viene scelto soprattutto da cavalieri e aristocratici di tutta Europa, dalla Francia all’Italia, dalla Germania alla Gran Bretagna, sull’onda della guerra contro l’islam.
L’attività artistica conosce un grande slancio proprio grazie alla pratica del pellegrinaggio: i viaggi, infatti, comportano il confronto tra culture artistiche e tradizioni diverse, un arricchimento delle idee, delle conoscenze e delle tecniche. La critica, per esempio, ha messo più volte in evidenza degli elementi comuni che legano l’opera degli scultori di Pamplona a quelli di Tolosa e di Santiago!
Un altro fattore interessante riguarda alcuni elementi strutturali delle chiese di pellegrinaggio. Si impone, infatti, un tipo particolare di pianta: gli spazi si ampliano per soddisfare nuove esigenze liturgiche dovute alla presenza di vere e proprie masse di fedeli, il transetto e il deambulatorio sono di solito molto più spaziosi, le cappelle radiali custodiscono le reliquie oggetto di venerazione, gli ingressi sono di solito monumentali. Le tribune sulle navate laterali acquistano importanza e ampiezza, il numero delle navate laterali cresce vertiginosamente. Alcuni esempi possono essere Sante-Foy a Conques (sei navate), Saint-Sernin a Tolosa ma ovviamente anche Compostela (undici navate).
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