Quando si parla di simbolismo vengono spesso trattati artisti appartenenti a diverse correnti o movimenti. Tra questi, in Gran Bretagna, i Preraffaelliti e in Francia i Nabis, dal 1899, con Paul Sérusier e Maurice Denis. Dobbiamo, però, star ben attenti a non confondere le istanze di questi due movimenti! 🙂 Oggi vi parliamo dei Preraffaelliti e della loro arte sospesa nel tempo.
Preraffaellismo inglese arte sospesa nel tempo
La Confraternita dei Preraffaelliti è stata fondata nel 1848 in Gran Bretagna e i principali esponenti sono Dante Gabriele Rossetti, considerato il fondatore del movimento, Edward Burnes-Jones, Holman Hunt, John Everet Millais. In un secondo momento entrano a far parte anche altri giovani artisti, tra i quali William Morris e Woolner.
Parallelamente al ritorno al linguaggio gotico che abbiamo registrato in architettura e all’azione di William Morris e dell’Arts and Crafts, i Preraffaelliti decidono di porsi nel solco di una tradizione molto meno recente: quella, appunto, che risale a prima di Raffaello.
Raffaello Sanzio, nato nel 1483 e morto nel 1520, è stato uno dei pilastri dell’arte moderna e rinascimentale: la decisione dei preraffaelliti di recuperare le istanze precedenti alla sua attività di pittore e architetto deve essere inquadrata come volontà di tornare ad un’arte più aderente alla realtà e alla semplicità.
I pittori, infatti, sostenevano che Raffaello fosse colpevole di:
Aver inquinato l’arte esaltando l’idealizzazione della natura e il sacrificio della realtà in nome della bellezza.
La pittura inglese del momento, infatti, era fortemente ancorata all’accademismo e, per reazione, i giovani pittori decidono di non lasciarsi più ispirare dal Rinascimento, ma dagli artisti che lo hanno preceduto.
I Preraffaelliti e le opere più famose
Ogni preraffaellita, ovviamente, ha una propria cifra stilistica individuale nonostante la comunanza di intenti.
Già dall’anno successivo (1849) alla creazione della Confraternita Preraffaellita, vengono esposti alcune delle loro opere, firmate con l’acronimo PRB (Pre-Raphaelite Brotherhood).
Tra le caratteristiche delle loro opere ricordiamo una forte adesione al dato naturale: tra le caratteristiche rimproverate a Raffaello vi era infatti l’idealizzazione della bellezza e i giovani artisti cercheranno di discostarsi da questo modo di interpretare il reale, riproducendo fedelmente i dettagli delle scene ritratte.
I colori scelti sono brillanti e vivaci, i temi privilegiati sono spesso relativi al mondo sacro, oppure tratti da grandi opere letterarie come nel caso dell’Ophelia di Millais, personaggio indelebile nella memoria di chi conosce l’Amleto di Shakespeare.
Tra le critiche che furono mosse al movimento, composto nel 1848, c’è il modo troppo umile di rappresentare soggetti tanto importanti come quelli religiosi.
John Ruskin, uno degli intellettuali più famosi e influenti del tempo, passa da un iniziale scetticismo nei loro confronti al sostegno vero e proprio: questo, senza dubbio, aiuterà molto i giovani artisti a farsi conoscere e apprezzare.
Il movimento, già nel 1853, si scioglie. Fanno parte della cosiddetta “seconda generazione preraffaellita” William Morris e Burne-Jones che conoscono Dante Gabriele Rossetti, che nel frattempo era diventato maestro di pittura. I pittori, accomunati dalla stessa passione per il medioevo, piano piano se ne distaccano: iniziano a studiare l’arte italiana, tra gli esponenti della quale apprezzano molto Botticelli, e l’ingresso nelle loro vite di Jane Burden ed Elizabeth Siddal, che sposano Morris e Rossetti, contribuisce a conferire ai personaggi femminili da loro ritratti una notevole eleganza e sensualità.
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