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Les demoiselles d’Avignon analisi di un capolavoro

Abbiamo già visto in alcuni precedenti Guernica di Picasso con spiegazione e analisi, nonché alcune delle maggiori sculture da lui realizzate. Oggi analizziamo un’altra delle sue famosissime opere: Les demoiselles d’Avignon.

Les demoiselles d’Avignon analisi e descrizione

Questo dipinto di Picasso si trova al MOMA di New York e consiste in un olio su tela dalle dimensioni notevole (più di due metri per lato!) risalente al 1907.

Guardiamolo attentamente! Cosa riconosciamo?

picasso opera al MOMA les demoiselles d'avignon Photo credit: nichodesign su Flickr

ingres la sorgente pittore dell'ottocento francese
Ingres, La sorgente, 1820-56. Photo credit: pinterest.com/pin/427842033329857369/

In primo piano vediamo delle ragazze che stanno quasi in posa, come se aspettassero che qualcuno scatti loro una fotografia. In primo piano, in basso, un piccolo tavolino con della frutta. Se analizziamo le figure femminili una ad una, però, capiremo immediatamente di trovarci di fronte a qualcosa di strano… Guarda un po’ quest’opera di Ingres (La sorgente)non noti che il modo dei due pittori di rendere la figura umana sia molto diversa?

Ebbene sì!

I volti di alcune delle ragazze sono molto più simili alle maschere che non a dei volti veri e propri; le parti del loro corpo sembrano quasi scolpite nel legno e non dipinte; il loro incarnato non è reso in modo naturale e poi… Guarda attentamente la figura femminile più in basso, seduta. Di lei vediamo contemporaneamente il volto (quindi la posizione frontale) e la schiena! Com’è possibile?

Les demoiselles d’Avignon per bambini!

Quest’opera è importantissima per la storia dell’arte contemporanea perché rappresenta, secondo alcuni critici, il primo passo verso la nascita del cubismo.

Il cubismo è un movimento al quale hanno contribuito soprattutto Picasso, Leger e Braque e viene distinto in due momenti: il cubismo analitico e quello sintetico.

Fino a quel momento i pittori cercavano di ritrarre la realtà così come appariva, cercando di essere il più dettagliati e precisi possibili. Se una modella, ad esempio, veniva fatta posare frontalmente, il pittore avrebbe dipinto il volto della donna secondo le leggi naturali della visione.

Picasso, invece, sceglie di rappresentare simultaneamente tutto ciò che conosce di un certo oggetto o di una persona, dipinge le cose non come ci sembrano, a seconda del nostro personale punto di vista, ma come sono davvero! È proprio per questo motivo che delle ragazze in Les demoiselles d’Avignon possiamo vedere contemporaneamente il volto frontale e il naso di profilo!

Inoltre, ad un esame pù attento, noteremo anche un’altra caratteristica dell’opera, ossia l’annullamento tra il vuoto e il pieno: non c’è più una netta separazione tra il primo e il secondo piano, tra gli oggetti e le figure umane che si muovono nello spazio e lo spazio stesso.

Ciò non è dovuto ad una mancanza di conoscenza tecnica, tutt’altro! Picasso, infatti, ancora adolescente, padroneggiava già impeccabilmente i segreti della pittura e, come affermò lui stesso, gli ci vollero anni per dimenticare come si facesse. Abbandonare le tecniche pittoriche tradizionali significa per Picasso essere libero di sperimentare e innovare.

Picasso e le maschere: il “primitivismo”

maschera fang simile a quella che Picasso videAbbiamo accennato poco fa ad un dettaglio importante dell’opera, ossia ai volti di alcune ragazze che sembrano molto più simili ad una maschera che non ad un volto umano.

Perché?

A partire dalla seconda metà dell’Ottocento e per la prima metà del Novecento, in Europa cresce molto l’interesse per le culture extra-europee. In realtà gli europei avevano iniziato le esplorazioni degli altri continenti già da tanto tempo, ma l’atteggiamento col tempo cambia radicalmente. Si diffonde infatti una certa curiosità nei confronti di paesi lontani e, agli occhi degli europei, misteriosi e carichi di fascino.

Molti esploratori, infatti, si recavano presso questi popoli dalle abitudini sconosciute e, al loro ritorno, spesso portavano con sé dei ricordi, come appunto le maschere. Molti di loro scriveranno delle loro avventure e dei loro viaggi, sfatando (o perpetrando) miti e luoghi comuni.

Picasso conosce le maschere africane e le studia approfonditamente.

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