Hai sempre sognato di lavorare in ambito culturale e specialmente nei musei? Questo è l’articolo che fa per te: facciamo orientamento professionale e scopriamo insieme cosa significa essere un professionista dei Beni Culturali!
I cosiddetti “professionisti dei beni culturali” (chiamati anche amichevolmente “professionisti della cultura”) non costituiscono una categoria uniforme.
Al suo interno c’è tanta varietà: ciò significa che anche i percorsi di studio così come le esperienze di stage e tirocini sono differenti.
Una prima grande differenza è quella tra professioni non regolamentate e professioni regolamentate.
Se volete maggiori informazioni le trovate nell’art. 9 bis del Codice dei beni culturali e del paesaggio (Dlgs 42/2004).
Professioni della cultura si, ma non regolamentate!
Quali sono le professioni della cultura non regolamentate e che cosa significa?
- Antropologo fisico
- Archeologo
- Storico dell’arte
- Bibliotecario
- Archivista
- Demoetnoantropologo
- Esperto di diagnostica
In questo caso si parla di professioni a “formazione regolamentata”, quindi sappiamo che per definirsi “storico dell’arte” o “archeologo” serve un determinato percorso formativo, che solitamente consiste in un ciclo di studi integrato dalla richiesta esperienza professionale, però non c’è un vero e proprio albo.
È in ogni caso possibile esercitare queste professioni dimostrando di aver seguito il percorso formativo richiesto (ad esempio esibendo certificati di laurea completi di data e denominazione, attestati di partecipazione a stage o tirocini…).
Professioni regolamentate, qualcuna c’è!
- Restauratore di beni culturali
- Tecnico del restauro di beni culturali
Sono due professioni che possono essere esercitate solo da chi ha un determinato percorso formativo alle spalle, ma non solo: deve anche essere inserito in appositi albi, registri o elenchi tenuti dalla pubblica amministrazione. Se non si è iscritti non si può lavorare!
Non ci sono tantissime scuole di restauro in Italia, una delle migliori, ad esempio, è l’ ICR (in cui ha lavorato anche il mitico Cesare Brandi, nume tutelare di ogni restauratore!)
Capite bene, però, che quella tracciata finora è una macro distinzione per categorie, in realtà ognuna di queste professioni prevede anche una specializzazione. Vi faccio un esempio con la categoria a cui apparteniamo sia io che la zebra Silvia: quella degli storici dell’arte.
Come si diventa storico dell’arte? E cosa fa di preciso?
“Lo storico dell’arte svolge attività di individuazione, conoscenza, protezione, gestione, valorizzazione, ricerca, formazione, educazione inerenti ai beni storico-artistici. È una professione di elevato contenuto intellettuale e di notevole complessità, che si svolge sia presso enti pubblici e privati sia come lavoro autonomo.” (Fonte: Ministero della Cultura- Storico dell’arte)
In questa definizione troviamo riferimenti ad attività molto diverse fra loro: da una parte di parla di “formazione ed educazione” ma anche di “valorizzazione”, dall’altra di gestione ma anche di “individuazione” e “conoscenza”.
Sapete perché? Perché ad ognuno di questi verbi corrisponde una specializzazione differente!
Provo a fare un discorso generico, ma tenete conto che la realtà è sempre molto variegata e non dobbiamo prendere troppo sul serio le schematizzazioni.
Chi si occupa di ricerca spesso è un ricercatore o un docente universitario, quindi dedica gran parte delle proprie energie studiando, pubblicando saggi, articoli e monografie, insegnando. Ciò non significa che non possa collaborare con istituzioni museali, ad esempio come consulente esterno o in modo più “istituzionalizzato” per esempio nell’ambito dell’educazione o della valorizzazione.
Chi si occupa di educazione, allo stesso modo, concentra gran parte della propria attenzione a progettare attività e percorsi educativi per istituzioni, monitorandone l’andamento ma può anche intrattenere collaborazioni come docente presso università o altri contesti (ad esempio associazioni, università private, scuola pubblica come esperto esterno…).
Non è inusuale trovare colleghi che nel corso della propria carriera hanno svolto lavori e portato avanti collaborazioni in più settori.
I compiti dello storico dell’arte
Per questo non è facile sintetizzare i campiti principali di uno storico dell’arte. Il Ministero della Cultura li schematizza così:
Compiti fondamentali:
● lo storico dell’arte Individua, analizza e documenta i beni storico-artistici
● si occupa di tutela e conservazione dei beni storico-artistici.
● dirige musei o luoghi della cultura, cura collezioni o mostre con riferimento alle discipline di competenza.
● svolge attività di studio, ricerca formazione ed educazione nel campo della storia dell’arte e delle discipline affini e collegate.
Come lavorare nei musei: facciamo chiarezza!
A questo punto torniamo alla domanda iniziale: sogni di lavorare nei musei ma non sai da dove iniziare? Niente paura, facciamo un po’ di chiarezza.
I musei sono organi periferici del Ministero quindi la grande maggioranza delle persone che lavora nei musei sono dipendenti pubblici. Ci sono però delle eccezioni.
Per legge è infatti possibile appaltare alcuni tipi di servizi a società esterne, solitamente si tratta dei servizi di biglietteria, guardiania, bookshop e ristorazione ma non sono rare anche le collaborazioni con società o associazioni che si occupano di servizi educativi.
Inoltre è possibile collaborare con le istituzioni museali come professionista esterno, è impossibile dire esattamente per quale ambito perché dipende da molti fattori ma di solito è più frequente nell’ambito educativo o nel settore della comunicazione (digitale e non).
Orientamento professionale per lavorare nei musei e nel settore culturale
Adesso che alcuni dubbi sono stati sfatati non ti resta che farti le domande giuste: voglio lavorare in questo ambito? Desidero diventare uno storico dell’arte? Mi piacerebbe lavorare come educatore museale?
Non sono domande a cui è facile trovare risposta e come abbiamo avuto modo di evidenziare è un settore tutt’altro che semplice, bisogna sicuramente conoscere i modi migliori per accostarsi ad esso e i canali giusti per provare a fare esperienza.
Non per questo, però, devi mettere da parte i tuoi sogni!
Se hai bisogno di una chiacchierata di orientamento, una consulenza professionale post-laurea o anche una semplice dritta non esitare a contattarci su info@zebrart.it.
Le zebre sono sempre felici di dare una mano!
No Comments
Leave a comment Cancel