1. Impara l'arte

Il graffito: cos’è?

Il graffito è una tecnica antichissima usata sin dagli uomini preistorici per comunicare, prima della nascita della scrittura. Successivamente il graffito venne utilizzato anche a scopo decorativo.

In entrambi i casi si procedeva incidendo le superfici (pareti, pezzi di legno ecc…) con degli strumenti appuntiti in grado di scalfirle.

Graffiti_politique_de_Pompei
Graffito caricaturale del profilo di un uomo anziano (forse un politico), Villa dei Misteri, stanza 64, Pompei

Sono stati ritrovati esempi di graffiti caricaturali tra i resti dell’antica Pompei, conservati perfettamente sotto la cenere che la distrusse.

Nonostante i secoli alcuni aspetti delle nostre città sono rimasti quasi invariati. Anche oggi possiamo imbatterci in moltissimi tipi di graffiti, quelli che vengono generalmente chiamati con il nome di graffiti urbani e che rientrano nella categoria della street art.

Il graffito urbano riprende i segni grafici e le forme stilizzate di quelli antichi e ha la sua origine a Filadelfia nei tardi anni ’60.

New York anni ’80

Gli anni Ottanta sono segnati a New York dai nomi di due artisti che, tra i primi, sono passati dal lavorare in strada alle gallerie e alle esposizioni: Keith Haring e Jean-Michel Basquiat. Entrambi artisti che avevano fatto del graffitismo la loro cifra stilistica, caratterizzata appunto da omini stilizzati o segni arcaici, resi contemporanei dalla composizione e dall’attualizzazione di quegli stessi simboli.

Basquiat Jean-Michel (1960-1988), Marché aux esclaves. Titre d'origine : Slave Auction Peint à New York dans le sous-sol de la Galerie Annina Nosei, Musée national d'Art moderne - Centre Georges Pompidou.
Jean-Michel Basquiat (1960-1988), Marché aux esclaves, Musée national d’Art moderne – Centre Georges Pompidou.

Nei primi anni Ottanta fu realizzato anche un documentario sui graffiti presenti nella metropolitana newyorkese dal titolo Style Wars, grazie a questo documentario e anche al film Wild Style, sempre di quel periodo, si diffuse su larga scala il fenomeno del graffitismo trovando un fertile terreno soprattutto in Europa.

Come si fa un graffito

Come prima regola bisogna sempre tenere conto della legalità. E anche se il graffito nasce e vive sui muri delle città bisogna sempre avere i permessi necessari per poterlo realizzare.

In realtà la tecnica del graffito si può adattare a qualsiasi superficie. Possiamo provare a sperimentare questo stile ispirandoci agli esempi antichi e realizzando graffiti “naturali”, con tratti molto stilizzati ad esempio su delle pietre creando fermaporte o fermacarte personalizzati. Oppure su grandi fogli di carta (potete anche unire più fogli) esercitandosi nell’ingrandimento del disegno durante il passaggio dal modello alla realizzazione e sviluppando, nella fase di creazione del modello, tutte le caratteristiche del graffito.

Keith Haring, Tuttomondo, 1989, chiesa di S. Antonio abate, Pisa
Keith Haring, Tuttomondo, 1989, chiesa di S. Antonio abate, Pisa

 

Aspettiamo i vostri lavori!

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