Si sa, nel corso della storia le donne non hanno avuto vita facile e, per certi aspetti, le difficoltà sono tuttora presenti.
Anche in campo artistico le donne hanno dovuto conquistare duramente il loro status di artiste, per potersi affermare di fianco ai grandi nomi maschili di ogni epoca.
Donne artiste nel tempo
Artemisia Gentileschi
In un’epoca in cui la donna non svolgeva che mestieri domestici, Artemisia Gentileschi, riuscì a costruirsi una brillante carriera. Nata a Roma e formatasi nella bottega del padre (il già affermato Orazio Gentileschi), Artemisia crebbe a contatto diretto con l’arte e la pittura. Nelle sue opere sono molto presenti l’influenza del Caravaggio e di Carracci ma soprattutto del padre. La sua arte le permise di affermarsi dapprima nell’ambiente romano e successivamente a Napoli, Venezia e perfino in Inghilterra.
La vita di Artemisia però, fu segnata da uno stupro, attribuito al pittore Agostino Tassi, amico di Orazio,
avvenuto nel maggio 1611. È nel dipinto di Giuditta che decapita Oloferne che traspare il segno della violenza subita.
La tela venne realizzata a ridosso del processo per stupro e, secondo una lettura di essa in chiave psicologica, la critica ha ritenuto che il quadro possa rappresentare il desiderio di rivalsa di Artemisia nei confronti del Tassi (il quale ricevette solamente una lieve condanna). Il gesto efferato ma deciso di Giuditta e il sangue che zampilla e macchia il letto su cui giace Oloferne non lasciano spazio ad alcuna immaginazione: vendetta.
Rosalba Carriera
Proseguendo nel tempo, in pieno Rococo, un’altra donna spiccò nel panorama artistico dell’epoca: Rosalba Carriera.
Carriera si discostò presto dalle attività da damina settecentesca che vedevano impegnate le sue coetanee e riuscì a differenziarsi da uno stereotipo femminile pieno di frivolezze e merletti.
I suoi ritratti a pastello, delicati e raffinatissimi, ritraggono la borghesia del tempo. La caratteristica che rese Rosalba Carriera apprezzata perfino dal re di Francia Luigi XV, era la particolare acutezza con cui riusciva a rendere ogni espressione del volto, ogni sensazione percepita durante il ritratto, senza tralasciare uno spiccato realismo.
Louise Bourgeois
Il nostro percorso tra le donne artiste non può che proseguire in epoca contemporanea. Il ‘900 ha visto il successo di molte donne nell’arte e, tra queste, Louise Bourgeois è sicuramente una delle più interessanti. Nata a Parigi nel 1911, negli anni’50 si trasferì per il resto della sua vita negli Stati Uniti. Testimone di uno dei più innovativi momenti della storia dell’arte, ma
non solo, Louise Bourgeois creò un’arte decisamente personale ma altrettanto affascinante.
Siamo negli anni a ridosso delle due grandi guerre, un periodo storico molto particolare anche per la storia dell’arte. Bourgeois, molto vicina ad artisti come Duchamp, Mirò e più in generale al surrealismo, a partire dagli anni ’60 iniziò ad occuparsi di tematiche come la sessualità, la famiglia e la solitudine, mantenendo, accanto ad esse, il suo interesse per la psicanalisi.
Le sue opere possono essere lette in chiave psicologica, come espressione di un sentimento personale, tanto da farle affermare che le sue sculture avevano, su di lei, un potere liberatorio. Ad esempio la sua Maman, un ragno dalle enormi dimensioni (circa 10 metri di altezza!) che, in maniera onirica, traspone il suo concetto di maternità e il rapporto che ebbe con sua madre.
Un velocissimo viaggio nel tempo, alla scoperta di tre grandi donne che hanno fatto dell’arte il loro mestiere e che hanno saputo, nelle diverse epoche, costruire una carriera al pari dei grandi nomi maschili a loro contemporanei. Questa era solo la prima parte del percorso, restate “sintonizzati” perché nella prossima puntata si parlerà delle donne protagoniste e soggetti dell’arte!
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