Continua il nostro viaggio alla scoperta della didattica museale raccontata direttamente da chi la fa! Questa volta abbiamo avuto il piacere di conoscere gli #zebramici del Museo Archeologico Nazionale Antiquarium Turritano di Porto Torres (SS)!
Il Museo, inaugurato nel 1984, presenta materiali archeologici che documentano le diverse fasi di vita della colonia romana di Turris Libisonis, fondata su iniziativa di Giulio Cesare o del figlio adottivo Ottaviano, intorno al 46 a.C. Oltre al museo è possibile visitare anche l’annessa area archeologica, che comprende le Terme Centrali, la domus di Orfeo e le Terme Pallottino.
Per questa intervista ho chiacchierato con Giannella Peruzzu, Giovanni Piras e Loreta Pluchino, assistenti alla fruizione, accoglienza e vigilanza che sono stati soprannominati dalla direttrice Gabriella Gasperetti, SPQA, Sono Pazzi Questi Assistenti. Ogni giorno cercano di sfruttare le proprie diverse competenze ed esperienze per raggiungere i propri obiettivi e, questo lo posso sottoscrivere, sono un mix esplosivo di passione, entusiasmo e tanta buona volontà!
Quali sono, secondo voi, gli obiettivi principali della “didattica museale”?
Le attività didattiche ci consentono di entrare in contatto con i bambini e gli adolescenti, ai quali cerchiamo di trasmettere, in primis, l’amore per il patrimonio culturale. Riteniamo sia fondamentale migliorare la fruizione del Museo da parte del pubblico più giovane, attraverso attività mirate, che possano coinvolgere e stimolare in loro curiosità. Altri obiettivi importanti: renderli consapevoli dell’importanza del nostro patrimonio culturale; educarli alla tutela e alla valorizzazione.
Con quali fasce d’età lavorate?
Ci piace accogliere tutti, quindi in genere cerchiamo di proporre attività che coprano varie fasce d’età (dai 5 ai 13 anni).
Qual è l’attività/laboratorio che vi siete divertiti di più a realizzare insieme ai ragazzi?
Siamo sempre felici di organizzare attività didattiche e di lavorare con i bambini. C’è stato comunque un progetto che ci ha particolarmente divertito, sia nella fase di progettazione sia nella sua realizzazione pratica: “In viaggio verso Turris”, un percorso didattico a misura di bambino, che abbiamo presentato al pubblico con due visite guidate al buio all’interno del museo. I bambini avevano torce di ogni genere e alcuni pensavano di trovare dinosauri o fantasmi!
Qual è la cosa più strana che un bambino o un ragazzo ha detto/ha chiesto in merito ad un’opera esposta presso il vostro museo?
I bambini sanno essere molto divertenti. Molti pensano che il sarcofago di Aurelia Concordia sia “una vasca da bagno antica” e alcuni affermano addirittura di aver visto qualcosa di simile nelle case dei propri nonni. Sarà vero? Un’altra frase curiosa che ricordiamo è questa: “Abbiamo visto gli operai pulendo la casa dei romani” (Chiara, III elementare). È la risposta alla domanda “Che cosa hai imparato oggi?” – progetto didattico “Archeologo per un giorno”. Per intenderci, gli operai che puliscono sono i restauratori, che i bambini hanno visto all’opera.
Qual è la soddisfazione più grande che provate al termine di un’attività/laboratorio didattico?
Senza dubbio vedere i sorrisi sui volti dei bambini, vederli interessati e curiosi, rendersi conto che hanno realmente acquisito nuove conoscenze al termine dell’attività. Il loro entusiasmo è sicuramente contagioso e rappresenta per noi uno stimolo per fare sempre meglio. Inoltre, il feedback positivo dei genitori è un ulteriore motivo di soddisfazione per noi.
Lavorando con le classi, avete notato quali sono i possibili punti forza e quali, invece, i difetti dell’insegnamento della storia dell’arte?
Finora abbiamo sempre lavorato con classi preparate, i cui docenti sono attenti a trasmettere ai propri alunni la conoscenza del patrimonio culturale locale e accolgono volentieri le nostre iniziative.
Quali vantaggi offre ai bambini e ai ragazzi l’esperienza di laboratorio/attività presso un museo?
Senza dubbio il vantaggio è quello di acquisire nuove conoscenze e di vivere un’esperienza importante, che lasci un ricordo positivo e sia utile per la formazione culturale del bambino. L’attività didattica deve insegnare a concepire il museo come un luogo di scoperta e di avventura, stimolante e interessante, nel quale non ci si annoia mai!
Non dimentichiamoci dei bambini un po’ cresciutelli… didattica museale e adulti: un connubio che funziona? A quali condizioni?
Al di là della visita guidata, non abbiamo ancora avuto l’occasione di organizzare attività didattiche spcifiche per adulti! Prossimo obiettivo?! 😉
Il tempo a nostra disposizione sta per finire! Ci regalate un’ultima riflessione?
Ripensando alle nostre attività didattiche, ci siamo resi conto che “Archeologo per un giorno”, proposto nel 2014 a tutte le scuole di ogni ordine e grado di Porto Torres, rappresenta il progetto più completo ed importante per la formazione delle giovani generazioni. Si presentava forte sotto tutti i punti di vista, in primis perché la sua realizzazione è stata possibile grazie alla collaborazione tra Museo, Soprintendenza, Comune e Scuola; poi perché i ragazzi hanno avuto la possibilità di comprendere concetti importanti, quali tutela, fruizione, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, attraverso diverse tappe: incontro con i tecnici della Soprintendenza; incontro con un archeologo in un vero e proprio cantiere di scavo; visita dei depositi archeologici; visita del Museo per completare il circuito.
Ringraziamo ancora una volta Giannella Peruzzu, Giovanni Piras e Loreta Pluchino e la direttrice del Museo Archeologico di Porto Torres Gabriella Gasperetti per la loro disponibilità e per le bellissime fotografie che ci hanno regalato! Il Museo ha anche un canale Youtube nel quale troverete degli esempi interessanti delle loro attività didattiche.
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