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Lo stereotipo nel disegno infantile: definizione ed esempi

Uno dei principali obiettivi da perseguire con le lezioni di arte e immagine alle scuole primarie è quella che viene definita “uscita dallo stereotipo”. Ma… Che cos’è lo stereotipo visivo? Come possiamo riconoscere lo stereotipo nel disegno infantile? Ecco l’articolo giusto per voi!

Lo stereotipo visivo: definizione ed esempi

Gli stereotipi visivi sono delle forme ripetitive e semplificate che possiamo ritrovare nei disegni di bambini. Vengono chiamati così perché non riproducono la realtà ma sono il frutto della nostra mente e dei tentativi di rappresentarla!

Facciamo qualche esempio: nel disegnare le strade e i fiumi, i bambini realizzeranno molto probabilmente dei serpentelli che vanno da un punto A ad un punto B senza interruzioni. Nella realtà, invece, noi non riusciamo a vedere una strada per tutta la sua lunghezza ma ne vediamo solo frammenti e la parte più vicina ci sembrerà un po’ più larga. Questo è assolutamente normale, le cose lontane appaiono ai nostri occhi più piccole rispetto a quelle vicine.

stereotipo disegno infantile esempi

La tendenza alla distorsione del rapporto distanza/dimensione è infatti una delle più comuni. Nei disegni dei bambini gli oggetti disegnati in primo piano hanno spesso le stesse dimensioni di quelli sullo sfondo. Se uno stesso oggetto (per esempio una casa o un albero) viene riprodotto dal bambino sia in primo che in secondo piano avrà la stessa identica forma e dimensione: anche in questo caso siamo davanti ad uno stereotipo perché i nostri occhi vedono diversamente da vicino e da lontano. Non siamo in grado di distinguere i dettagli degli oggetti lontani e spesso le forme ci appaiono falsate, i colori addirittura possono sembrarci leggermente diversi. Per il nostro occhio gli oggetti cambiano dimensione e forma a seconda della distanza da cui vengono guardati!

Un altro stereotipo molto comune riguarda la frontalità. La visione frontale è sicuramente la più facile da riprodurre perché riconducibile a forme che ricordano quelle geometriche. Prendiamo l’esempio di un vaso pieno di fiori: difficilmente questi si trovano tutti in posizione frontale ma appaiono disposti di profilo. Lo stereotipo, invece, elimina questa variabile e i fiori verranno disegnati sullo stesso piano, frontali.laboratorio didattico educazione ambientale scuola primaria

L’abitudine allo stereotipo si scontra spesso con la volontà di rendere il volume e lo spessore degli oggetti. Se dovessimo disegnare un libro aperto e poggiato su un tavolo come possiamo farlo sembrare tridimensionale e non piatto? Spesso i bambini disegnano lo spessore sia sulla parte superiore che su quella inferiore, in realtà lo spessore è visibile spesso solo nella parte inferiore ma dev’essere posizionato anche a seconda del punto di vista adottato.

Lo stereotipo nel disegno infantile e l’originalità

L’uscita dallo stereotipo è un percorso molto lungo e complesso attraverso il quale i bambini devono essere guidati con pazienza. Il primo passo è quello relativo alla stimolazione all’osservazione, un ottimo modo per sviluppare senso critico e curiosità! Possiamo utilizzare fotografie o preferire l’osservazione dal vero, l‘importante è spingere i bambini a farsi delle domande su ciò che vedono senza darlo per scontato. Perché un oggetto sembra diverso in base alla sua posizione nello spazio?

L’arte contemporanea può essere un valido supporto nel guidare i bambini al di là degli stereotipi visivi. Gli artisti contemporanei, infatti, hanno rivoluzionato il nostro modo di percepire e rappresentare lo spazio, promuovendo l’utilizzo di materiali “anomali” e di tecniche non tradizionali. Il team Zebrart ha realizzato diversi progetti nelle scuole primarie volti alla sperimentazione dei linguaggi dell’arte contemporanea e i risultati sono stati notevoli! Astrazione, prospettiva, uso dei colori spregiudicato, gli artisti di oggi sanno comunicare ai più piccoli in modo immediato e… Il divertimento è assicurato!

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