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Le avanguardie storiche

Le avanguardie storiche sono movimenti che partecipano ad un intenso processo di trasformazione e rinnovamento dell’arte.

Le avanguardie storiche: la definizione

Il termine “avanguardia” deriva dal linguaggio militare e intende sottolineare la funzione innovatrice di questi gruppi di artisti, che spesso si raccolgono intorno ad un programma di intenti espresso da un manifesto tecnico-poetico. Gli artisti che facevano parte delle avanguardie storiche avevano deciso di rompere i rapporti con il linguaggio e i codici artistici del passato. I loro scopi erano prefigurare l’arte del futuro o decretarne la fine. A questa duplicità di intenti di possono ricondurre, molto sinteticamente, le scelte di base dei movimenti d’avanguardia: da una parte la volontà costruttiva, progettuale; dall’altra una volontà critica, che tende ad atteggiamenti di rottura.

Le avanguardie storiche: l’Espressionismo

Più che di espressionismo tout-court dovremmo parlare di linea espressionista, raggruppando con tale definizione tanti focolai nel Nord Europa e non riferendoci, invece, ad un unico gruppo omogeneo.

Gli artisti espressionisti non fanno riferimento solo alla percezione ottica della realtà circostante ma tendono a concentrarsi soprattutto sull’introspezione personale, sulla propria interiorità. Le radici di questo movimento si possono rintracciare nelle opere di Van Gogh e tra i precursori più importanti ricordiamo Edvard Munch e James Ensor.

matisse analisi la tavola imbandita
H. Matisse, Armonia in rosso o La tavola imbandita, 1908. Credit: katarte.it

Uno di questi focolai è quello francese dei Fauves, di cui Henri Matisse è il cuore; in Germania, a Dresda, ricordiamo gli artisti della Die Brucke (Il Ponte) con artisti quali Kirchner, Heckel, Muller e Nolde); a Monaco è da annoverare il Der Blaue Reiter (Il cavaliere azzurro) con Kandinskij, Marc, Macke e Jawlenskij; a Vienna operavano Kokoschka ed Schiele.

Le caratteristiche fondamentali sono:

  • non viene usata la prospettiva tradizionale;
  • i tratti figurativi vengono distorti ed enfatizzati;
  • il colore è liberato in tutta la sua forza;
  • si riscontra un certo primitivismo nella resa delle figure.

 

Le avanguardie storiche: il Futurismo

Unica avanguardia italiana. Filippo Tommaso Marinetti, poeta e scrittore, pubblicò il Primo Manifesto Futurista nel 1909. Tra i principiali artisti futuristi ricordiamo Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Carlo Carrà, Luigi Russolo e Gino Severini. Il futurismo propugnava un distacco netto dalla tradizione culturale italiana, considerata passatista, arretrata e retrograda. Il movimento, che adottò un linguaggio particolarmente polemico, nel campo delle arti visive ha le seguenti caratteristiche:

  • attenzione per l’aspetto metaforico dei soggetti rappresentati;
  • forte attenzione per le arti applicate quali design, moda, teatro, decorazione d’interni perché ad essere riformata non doveva essere solo l’arte ma la vita degli uomini, in suo aspetto;
  • l’ideologia politica era molto marcata: interventismo e nazionalismo non venivano nascosti;
  • i soggetti preferiti sono interni, esterni, oggetti moderni quali automobili e treni, la folla.
  • rappresentazione delle figure in movimento (es: G. Balla, Dinamismo di un cane al guinzaglio, 1912).

 

G. Balla, Dinamismo di un cane al guinzaglio, 1912.

Le avanguardie storiche: il Cubismo

Il cubismo ha avuto come punto di riferimento storico Cèzanne. Non possiamo e non dobbiamo considerare Cèzanne un cubista ante-litteram, ma la sua attenzione alla forma, al disegno e al modo di costruire lo spazio pittorico costituiscono un importante punto di partenza per Picasso, Braque e Leger, che sono gli esponenti principali del cubismo vero e proprio. Il cubismo non produsse manifesti programmatici, le prime realizzazioni pittoriche sono databili al 1907 e l’atto di nascita vero e proprio si identifica con le Demoiselles d’Avignon di Picasso. Molti artisti ruotarono nell’orbita del cubismo per qualche anno, ma spesso finirono con l’allontanarsi.

Caratteristiche principali delle opere cubiste:

  • viene dipinta la quarta dimensione, ossia il tempo: ciò fa sì che il quadro cubista non sia comprensibile con un unico sguardo ma necessita di essere osservato a lungo, ricomponendo le singole parti. Potremmo definire la quarta dimensione come il processo di de-costruzione della prospettiva rinascimentale;
  • viene utilizzata una gamma non vasta di colori;
  • scomposizione delle forme: grazie al principio di simultaneità uno stesso oggetto può essere visto da diversi punti di vista in punti diversi della stessa opera;
  • viene studiata l’arte del passato (se ad esempio osservate nel dettaglio Guernica di Picasso del 1937 troverete riferimenti alla Pietà di Michelangelo, alla Morte di Marat di David…).

picasso guernica analisi e spiegazione

 

Le avanguardie storiche: l’Astrattismo

Vassilij Kandinskij viene considerato il padre dell’astrattismo ma in realtà altri artisti si erano spinti sino alle sue soglie (Robert e Sonia Delaunay, ad esempio; Picasso e Braque; Balla e Severini).

L’artista russo arrivò alla non-figurazione partendo da una pittura di tipo espressionista, accentuando l’aspetto coloristico; altri artisti seguirono percorsi differenti: Malevic vi pervenne accentuando il valore simbolico delle immagini, Mondrian studiando la componente formale del cubismo. Con l’astrattismo l’arte non ha più il compito di rappresentare qualcosa ma diviene un puro mezzo d’espressione. 

astrattismo geometrico
Piet Mondrian, Composizione II in Rosso Blu e Giallo, 1930

 

Le avanguardie storiche: il Dadaismo

Le prime esperienze dadaiste si svolgono in Svizzera tra il 1916 e il 1919, durante la prima Guerra Mondiale, e nascono sull’onda della reazione alla carneficina che si stava consumando in Europa.

duchamp artista dadaista spiegato ai bambini
Marcel Duchamp, Fontana, 1917

Intorno al 1919 il movimento si diffonde a Colonia, a Berlino, ad Hannover e a Parigi. A New York nasce negli stessi anni un fenomeno molto simile a quello svizzero ma del tutto indipendente, i cui maggiori esponenti sono Marcel Duchamp, Francis Picabia e Man Ray. I dadaisti decretano il fallimento dell’arte come rappresentazione, la fine del quadro capolavoro, l’assoluta inutilità di un’arte separata dalla vita. Il manifesto Dadista è del 1918. Se gli altri movimenti erano interessati a interpretare artisticamente la crisi del Novecento, creando una nuova forma d’arte che potesse esprimere il diverso sentire dell’uomo, il Dadaismo no: si autoproclamava movimento anti-artistico, con l’intenzione di fare tabula rasa di tutti i codici estetici per ricominciare da zero.

 

Le avanguardie storiche: il Surrealismo

Il primo Manifesto fu pubblicato nel 1924 con la sola firma di André Breton. Il movimento ha basi letterarie (ad esempio le poesie di Lautréamont, Mallarmé e Rimbaud). L’obiettivo dell’arte surrealista era quello di far uscire allo scoperto un tipo di conoscenza capace di esprimere la complessità della psiche, per questo motivo la tecnica della scrittura automatica, che consisteva nel lasciare che il pennello o la penna disegnassero senza progetto, si rivelò fondamentale, così come alcuni mezzi già usati dai dadaisti quali il collage, il fotomontaggio e l’assemblaggio di oggetti. La prima mostra surrealista è del 1925, tra i principali artisti surrealisti ricordiamo Harp, Ernst, Bellmer, Masson, Tanguy, Mirò, Dalì e Magritte. 

le avanguardie storiche surrealismo
M. Ernst, La vestizione della sposa, 1940, copyright: analisidellopera.it

Le avanguardie storiche: breve riassunto e timeline

 

Le avanguardie storiche
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