Vi siete mai chiesti come si fa a progettare un laboratorio didattico a tema artistico per bambini o ragazzi? Oggi proviamo a mettere nero su bianco i 5 passi fondamentali per una buona riuscita del vostro laboratorio!
Laboratorio didattico? Progettarlo non è un gioco da ragazzi!
Di laboratori didattici o presunti tali, oggi se ne vedono a decine in città: non solo al museo ma anche in galleria, al parco, ai centri estivi, in piscina e perfino al supermercato! Ma quanti di questi hanno alla base una buona progettazione? Quanti raggiungono degli obiettivi ben delineati? In quali casi il bambino o il ragazzo che partecipa ha davvero appreso qualcosa o quanto meno si è divertito o a provato delle sensazioni positive?
Le zebre sono un po’ di parte su questo tema, me ne rendo conto, ma dopo anni di studio e tanta esperienza sul campo si riesce a delineare la qualità dei laboratori ai quali si assiste, si nota quando c’è una buona progettazione dietro la realizzazione dell’attività didattica e quando invece è assente.

Ho cercato di riassumere in questo post i 5 passi fondamentali per l’ideazione di un buon laboratorio didattico a tema artistico, certo non sono solo queste tutte le cose che vanno considerate, ma se le seguirete sarete già a un buon punto di partenza per la riuscita del vostro laboratorio!
Passo 1: individuare i destinatari del laboratorio
Vi sembra scontato, non è vero? Eppure sottovalutare questo punto è il più grave errore che possiamo commettere! Per progettare un attività è necessario individuare nel dettaglio la fascia di pubblico alla quale ci rivolgiamo, per un semplice motivo: ad ogni età del bambino corrispondono determinate capacità cognitive e manuali: non possiamo certo predisporre un lavoro sui testi presenti nelle opere d’arte ad un bimbo della scuola materna, che non sa leggere e non sa individuare le lettere 😀
Passo 2: chiarire gli obiettivi dell’attività didattica
Quali sono gli obiettivi che ci prefiggiamo per la nostra attività? Qui entra in gioco il “committente” del nostro laboratorio. Quando si lavora per le scuole gli obiettivi sono ben chiari alle insegnanti della classe dove si va a lavorare, e un contatto con loro in fase progettuale è fondamentale a mio avviso. Ma se dobbiamo presentare un progetto generico, prima di conoscere le insegnanti? L’ ABC di chi progetta attività per le scuole deve essere la programmazione ministeriale, dove sono chiariti tutti gli obiettivi di crescita dei bambini o ragazzi. L’arte e la nostra attività sono un prezioso mezzo e supporto per il raggiungimento di importanti traguardi, non dimentichiamolo mai!
Passo 3: l’argomento scelto va studiato…approfonditamente!
Usiamo dunque l’arte e le nostre conoscenze artistiche per raggiungere degli obiettivi non solo puramente didattici e nozionistici ma anche di crescita per il bambino e allora… riprendiamo i libri, facciamo ricerca! Per due ottimi motivi: il primo, è il più banale, per non trovarsi mai impreparate alle domande a volte curiossissimissime dei bimbi, e il secondo è che se facciamo ricerca abbiamo modo di scoprire cose nuove che ci possono tornare utilissime proprio per l’attività stessa, mai banale e sempre originale rispetto al mercato 😉
Passo 4: le criticità si possono gestire anche in anticipo
Certamente, i colleghi lo sanno, un laboratorio didattico non è tutto rosa e fiori…sempre! Anzi spesso ci sono delle criticità insite nel pubblico che magari non è sempre omogeneo, nel grado di attenzione che va catturata con espedienti sempre al passo con i tempi, o anche in alcuni passaggi complessi che si nascondono dietro alla stessa attività manuale. Come fare per gestire le criticità in anticipo? Provare l’attività didattiche che si propone! Con un po’ di esperienza sul campo, provando l’attività si capiscono i pregi ma anche i limiti, e si interviene per tempo: sostituire i materiali che risulteranno “antipatici”, facilitare le operazioni manuali, favorire il piacere e la comodità dei bambini che svolgeranno il laboratorio!
Passo 5: la parola d’ordine è DIVERTIMENTO!
Ed è proprio così! Non è una frase fatta… è la verità! Solo se noi stessi ci divertiremo in prima persona, faremo divertire i partecipanti del laboratorio! La nostra passione, il nostro grado di coinvolgimento in un progetto risulta spesso “trasparente” agli occhi di bambini e genitori che fruiscono dell’attività laboratoriale che proponiamo.
Quindi siamo d’accordo… seguiremo questi cinque passi e ci divertiremo nel progettare e realizzare il nostro laboratorio didattico! 😀
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Show comments Hide commentsArticolo chiaro semplice e assolutamente condivisibile!
Grazie mille Cecilia! Spero di esserti stata utile e grazie ancora per i complimenti 🙂 Silvia
Grazie Silvia! Molto utile il tuo articolo!
Grazie a te per l’apprezzamento 😉