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La Natura Morta nel ‘600.

La natura morta nel Seicento trovò particolare fortuna come genere pittorico. In questo articolo troverai piccoli appunti di arte per la scuola superiore, utili anche per gli appassionati desiderosi di conoscere meglio la pittura seicentesca di genere.

Natura Morta: Le origini di un genere.

Le pitture raffiguranti nature morte sono sempre esistite ma, in epoca moderna, questo genere si diffuse notevolmente. Complice una nuova concezione della natura, i dipinti prodotti tra gli ultimi anni del XVI secolo e gli inizi del XVII, indagano e rappresentano le infinite varietà naturali senza necessariamente avere implicazioni di carattere religioso o simbolico.

le origini di questo genere si rintracciano nella pittura fiamminga della seconda metà del ‘500 e anche nel ‘600 i Paesi Bassi ne sono stati i maggiori produttori. Anche altri paesi però, hanno apportato il loro contributo per la diffusione di questo tipo di pittura: la Spagna, con i caratteristici bodegónes (termine utilizzato per indicare la rappresentazione di interni di cucine con vivande ed utensili), ma anche la Francia e l’Italia.

Jan Brueghel il Vecchio, Vaso di fiori, olio su rame, 1603
Jan Brueghel il Vecchio, Vaso di fiori, olio su rame, 1603

In Italia inoltre, la diffusione di questi dipinti venne favorita anche dalla presenza di numerosi artisti stranieri come Jan Brueghel il Vecchio (a Roma e a Milano nell’ultimo decennio del XVI secolo) che probabilmente influenzarono, ad esempio, il giovane Caravaggio, ancora nella bottega del Cavalier d’Arpino, ma anche molti altri artisti. Questa coincidenza temporale sottolinea anche il fatto che, probabilmente, nello stesso periodo, le ricerche alle origini dello sviluppo della natura morta, procedevano parallelamente anche sul territorio italiano.

Come accennato in precedenza, la natura morta nel Seicento era in gran voga e la grande richiesta di questo genere di quadri portò ad un processo di specializzazione, per cui si definirono dei veri e propri sotto-generi legati al contenuto predominante dei dipinti e, talvolta, con denominazioni specifiche.

Vediamone qualche esempio:

  • Cibo ed utensili di cucina. Questi dipinti raffigurano vivande disposte all’interno di ambienti domestici, generalmente la cucina. Spesso i cibi sono disposti in file ordinate, accostati a vasellame ed utensili o appesi a dei ganci. Uno degli artisti italiani più noti è Jacopo Chimenti detto L’Empoli.

La variante spagnola di questi dipinti è invece chiamata bodegón, dal nome dell’angolo in muratura su cui venivano ordinati gli alimenti ed il più grande esponente è Juan Sánchez Cotán.

J. Sanchez Cotan, Bodegon, olio su tela, 1602
J. Sanchez Cotan, Bodegon, olio su tela, 1602
  • Vanitas. Questa tipologia di nature morte deve la propria diffusione alla spiritualità della Controriforma e al gusto del tempo per le allegorie. I dipinti di vanitas propongono una meditazione non solo sulla morte, ma anche sull’inesorabile caducità della vita e sul trascorrere del tempo. Il significato è di questi dipinti è spesso evidente: teschi o clessidre affiancati a composizioni di fiori o frutti a simboleggiare il contrasto tra la vita e la morte. Altre volte l’allusione è più delicata: un fiore reciso, un topolino che rosicchia un frutto o il petalo di un fiore che cade.
Philippe de Champaigne, Vanitas, olio su tela, XVII sec.
Philippe de Champaigne, Vanitas, olio su tela, XVII sec.
  • Illustrazioni di tipo scientifico naturalistico. Del tutto privo di connotazioni simbolico religiose è, invece,
    Bartolomeo Bimbi, Prugne, olio su tela, 1
    Bartolomeo Bimbi, Prugne, olio su tela.

    questo genere, che si riallaccia al filone dell’illustrazione scientifica nella nello scopo di compiere una indagine empirica della natura. Le finalità scientifiche sono dimostrate dalle esecuzioni minuziose e dalla disposizione dei vari elementi secondo criteri di classificazione che comprendevano anche la piacevolezza cromatica e decorativa delle composizioni. Esatta riproduzione del mondo naturale quindi, ma con finalità scientifiche, come ad esempio nel caso dei dipinti del toscano Bartolomeo Bimbi.

Questi erano solamente alcuni esempi; vi sono poi i quadri che ritraggono composizioni floreali, tavole imbandite o strumenti musicali. In conclusione, dietro la natura morta si cela un genere vivo (permettetemi il gioco di parole =P  n.d.a.), fatto di amore per la natura e di riflessione sulla vita, davvero ricco di significati!

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