1. Impara l'arte

Un laboratorio di geografia per la scuola primaria

La geografia è una materia molto affascinante ma, purtroppo, un po’ trascurata dai nostri programmi scolastici, vediamo come realizzare un divertente laboratorio didattico in classe che coniughi arte e geografia!

La programmazione prevede che durante il secondo ciclo della scuola primaria i bambini apprendano delle nozioni geografiche molto importanti. Durante i due anni precedenti hanno preso familiarità con le nozioni spaziali di base (ad esempio “sopra”, “sotto”, “su”, “giù”, “destra”, “sinistra”, “dentro”…), hanno imparato a descrivere la propria posizione e quella degli oggetti che li circondano, hanno imparato ad analizzare gli elementi costitutivi dello spazio (come ad esempio i confini) distinguendo elementi naturali e antropici che formano il paesaggio e lo spazio. Durante il secondo ciclo, l’alunno deve apprendere molte altre competenze che lo porteranno, alla fine dell’ultimo anno, a sapersi orientare nello spazio e sulle carte geografiche utilizzando la terminologia adatta e riconoscere gli elementi geografici principali del proprio territorio e dell’Italia.

Non è certamente un percorso semplice! 🙂 In che modo la nostra disciplina, ovvero arte e immagine, può venirci in soccorso?

Le carte geografiche spiegate ai bambini: alcune idee!

Imparare ad usare le carte geografiche può essere molto noioso e può avere un impatto un po’ straniante: che ne dite, allora, di utilizzare delle carte geografiche molto particolari per migliorare l’approccio? 🙂

Proviamo a far vedere ai bambini delle carte geografiche del passato: sarà utilissimo per spiegare loro che l’uomo ha avuto un rapporto con lo spazio (e conseguentemente con il tempo) molto diverso nel corso del tempo!

Esiste una carta geografica molto molto antica, la carta del mondo di Eratostene, geografo ed astronomo nato nel 276 a.C. che ha realizzato una suggestiva mappa del mondo a quel tempo conosciuto mettendo insieme le fonti a sua disposizione. Si deve proprio a Eratostene l’invenzione del termine “geografia”. 🙂 Egli, inoltre, usò principi matematici per calcolare la lunghezza del meridiano terrestre sbagliando di pochissimo rispetto ai calcoli fatti oggi con strumenti sofisticati!

carte geografiche come spiegarle ai bambini
La carta del mondo di Eratostene di Cirene (ricostruzione del XIX sec.).

Facciamo un passo avanti nel tempo: non possiamo non far vedere ai bambini le bellissime carte geografiche medievali con mostri terrificanti! Si tratta di animali fantastici (alcuni di questi si possono rintracciare anche nei bestiari medievali, utili per una lezione sugli animali) la cui presenza simboleggia un pericolo. Queste carte geografiche sono veramente interessanti perché permettono di spiegare, ad esempio, che in determinati momenti storici la conoscenza geografica e scientifica è stata diversa da quella odierna perché si basava su presupposti che nel corso del tempo hanno subito dei cambiamenti. I cartografi medievali credevano davvero nei pericoli che rappresentavano e disegnando sirene, mostri marini e animali feroci cercavano di mettere in guardia i viaggiatori. Anche in piena età moderna furono prodotte carte geografiche con mostri e animali fantastici ma molto spesso l’obiettivo era quello di stupire gli acquirenti producendo un oggetto raffinato e ricercato.

carte geografiche del medioevo
Credit: nationalgeographic.it

Laboratorio di geografia per la scuola primaria… Con gli artisti di oggi!

Anche nel variegato (e sterminato!) mondo dell’arte contemporanea possiamo trovare artisti che hanno utilizzato le carte geografiche in modo molto particolare. Per esempio Alighiero Boetti, artista italiano tra i maggiori esponenti della cosiddetta Arte povera, ha progettato e firmato moltissime opere rappresentanti carte geografiche tessute con estrema abilità da ricamatrici specializzate. All’inizio degli anni ’70, infatti, Boetti commissiona a delle artigiane afghane delle carte geografiche in tessuto ricamato nelle quali ogni paese è rappresentato mediante la propria bandiera. Può sembrare una scelta molto banale ma in realtà l’opera congela la situazione geopolitica dell’anno in cui è stata realizzata regalandoci uno spaccato della storia di pochi anni fa. La Germania, ad esempio, era ancora divisa a metà (il muro di Berlino è stato abbattuto nel 1989!) e a sinistra la grande concentrazione di rosso ci ricorda dell’esistenza dell’URSS e della Repubblica Popolare Cinese. Un documento prezioso per riflettere sulla sensazione di “eterno presente” che spesso tutti noi proviamo di fronte al trascorrere inesorabile del tempo. 

boetti e le mappe geografiche
A. Boetti, Mappa, 1971. Credit: doppiozero.com

Colonial Erection, invece, è un’installazione che l’artista Pascal Marthine Tayou ha realizzato davanti alla Neue Nationalgalerie di Berlino in occasione della mostra “Who knows tomorrow”. L’opera è composta da 53 bandiere di stati africani che compongono l’Unione Africana e da alcune sculture imponenti che rappresentano uomini africani, alcuni vestiti secondo la moda europea. Si tratta di un chiaro riferimento alle complesse vicende politiche che riguarda il rapporto tra Europa e Africa, tra colonizzatori e colonizzati, da parte di un artista nato in Camerun che riesce a esprimere messaggi molto forti anche grazie alla potenza evocativa dei colori predominanti delle bandiere degli stati africani (verde, rosso, giallo, nero).

laboratorio geografia scuola primaria
Pascal Marthine Tayou, Colonial erection, 2010. Photo credit Haupt and Binder (www.u-in-u.com)

 

 

 

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