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Le tecniche pittoriche nel mondo greco-romano!

Vi siete mai chiesti quali fossero le tecniche pittoriche utilizzate nell’antichità? Oggi scopriamo le tecniche pittoriche nel mondo greco-romano! Un argomento affascinante da spiegare ai bambini e ai ragazzi che può accompagnare una lezione sulla pittura nel mondo antico!

pigmentiLe tecniche pittoriche più utilizzate nel mondo greco-romano sono descritte da Vitruvio e da Plinio. Sono la tempera, l’encausto, l’affresco e le cosiddette tecniche miste.

Pittura a tempera: scopriamo le tecniche antiche!

La tempera poteva essere preparata con tanti leganti di origine animale come il latte e il tuorlo d’uovo ma quello più comune era la colla d’ossa. Se invece il legante adoperato era di origine vegetale o solubile in acqua è meglio parlare di pittura a guazzo.

La colla si poteva ottenere in molti modi per esempio facendo bollire le corna, le ossa, il pellame di ovini o bovini oppure certe parti di alcuni pesci. Il brodo veniva poi filtrato e lasciato raffreddare. Si otteneva quindi un prodotto solido che veniva mescolato con un po’ d’acqua al momento dell’uso e unito ai pigmenti.

L’encausto romano: significato di una tecnica straordinaria!

tecniche pittoriche nel mondo romano l'encausto
Pittura murale ad encausto, I sec. a.C., Museo archeologico regionale di Palermo. Credit: G. Dall’orto

La pittura ad encausto si otteneva disperdendo i pigmenti nella cera fusa e si poteva ricorrere ad essa per pitture parietali, pannelli, mobili o per la decorazione delle navi. I colori potevano essere preparati con tre metodi diversi, di cui ci parla Plinio.

Il primo consiste nel disperdere i pigmenti nella cera fusa e colofonia (ovvero pece greca). Si utilizzava uno strumento definito “kestrus” o “cestrum”, un attrezzo piccolo e in metallo, le cui due estremità erano diverse, una piatta e una appuntita. In questo modo si poteva prendere la cera e distenderla sul supporto scelto utilizzando una delle due estremità: un solo attrezzo per tanti usi! 

Il secondo metodo era riferito unicamente a supporti di avorio, in questo caso il cestro veniva usato sia per incidere il disegno sul supporto che per stendere la cera.

Il terzo metodo risale ad un’epoca più tarda e consisteva nell‘applicare la cera fusa con dei pennelli di grandi dimensioni: era un sistema molto più veloce, perfetto per le superfici grandi come le barche!

Pittura ad affresco: la tecnica usata nel mondo antico!

pittura ad affresco tecnica ed esempi a pompei
Affresco, Villa dei misteri, Pompei.

L’affresco era utilizzato anche dai greci e dai romani. I pigmenti si scioglievano in acqua con aggiunta di sostanze colloidi e venivano applicati sull’intonaco umido da cui venivano assorbiti per effetto della carbonatazione della calce.

Accanto all’affresco vero e proprio esisteva anche il “falso fresco”, una tecnica po’ più semplice di quella precedente. Si utilizzava su murature completamente asciutte, bagnate in superficie con acqua di calce, la quale veniva ottenuta aggiungendo acqua alla calce viva. A contatto con l’aria l’acqua di calce solidifica, inglobando i pigmenti. Questo metodo è però meno affidabile e resistente dell’affresco vero e proprio.

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