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Te la do io, la didattica! #9

Oggi facciamo visita ai nostri #zebrafriends del MAV, Museo dell’Artigianato Valdostano di Tradizione! È un museo giovanissimo che guida i visitatori alla scoperta dell’artigianato con un forte appeal didattico.

Il museo conta all’interno del suo organico operatori molto giovani. Noi abbiamo avuto il piacere di chiacchierare con Corinne Artaz, referente del settore didattica che ci ha parlato del proprio lavoro come un’occasione per doversi «costantemente mettersi in gioco, imparare, modificare e a volte anche stravolgere le proprie convinzioni».

esterno del museo valdostano artigiano di tradizioneinterno delle sale del MAV

 

 

 

 

 

 

 

 

  • Quali sono, secondo voi, gli obiettivi principali della “didattica museale”?

La didattica museale si occupa di analizzare i bisogni delle varie categorie di pubblico che si recano in un museo e di progettare attività educative specifiche per consentire a tutti i visitatori di compiere un’esperienza positiva ed attiva, soprattutto per quanto riguarda la ricaduta cognitiva. Più nello specifico, con le nostre attività vogliamo far comprendere il valore storico del nostro patrimonio e il suo legame con il territorio attraverso lo sviluppo della manualità e della creatività.

 

  • Con quali fasce d’età lavorate?

Le nostre attività didattiche sono rivolte principalmente a famiglie con bambini dai 3 ai 12 anni e alle scuole, dall’asilo nido alle scuole secondarie di secondo grado. Organizziamo anche attività per adulti e specifici progetti per categorie svantaggiate.

 

  • Qual è l’attività/laboratorio che vi siete divertiti di più a realizzare insieme ai ragazzi?

Ogni laboratorio ha le sue peculiarità e ogni fascia d’età le sue caratteristiche. È interessante il laboratorio Dal bosco all’oggetto dove accompagniamo i bambini alla scoperta della filiera produttiva degli oggetti di artigianato: dall’albero al manufatto di legno. Per noi è sempre divertente e stimolante poter aiutare i bambini a realizzare il loro gioco in legno utilizzando la nostra Falegnameria Didattica, con trapani, seghe e martelli! Insomma, il bello di questo lavoro è che non ci si annoia mai e non si ripetono mai le stesse cose perché cambia l’utenza, cambiano le esigenze di bambini ed insegnanti e di noi operatori, sempre pronti alla sperimentazione.

falegnameria didattica al museo valdostano artigiano di tradizione

 

 

  • Qual è la cosa più strana che un bambino o un ragazzo ha detto/ha chiesto in merito ad un’opera esposta presso il vostro museo?

Una delle domande più imbarazzanti che ci hanno fatto riguarda il simbolo del museo: un porta lume da tavolo dell’inizio del Novecento che fa parte di un’importante collezione. L’oggetto si presenta come un omino a tre gambe che rappresenta un pastore con il suo bastone mentre porta gli animali al pascolo, che, con le sue linee semplici ed essenziali, unisce l’utilità di un manufatto alla bellezza estetica. Una bambina della scuola dell’’infanzia, guardando il logo del museo (l’omino a tre gambe stilizzato), tutta seria ci ha chiesto come mai avevamo disegnato anche il “pisellino” al pastore….

 

  • Qual è la soddisfazione più grande che provate al termine di un’attività/laboratorio didattico?

Quando i bambini pieni di entusiasmo ci chiedono informazioni sulle altre nostre attività per poter tornare a trovarci.

 

  • ·        Lavorando con le classi, avete notato quali sono i possibili punti forza e quali, invece, i difetti dell’insegnamento della storia dell’arte?

Lavorando in un museo non prettamente artistico, ma che tratta la cultura materiale di un territorio specifico, è difficile poter esaminare pregi e difetti dell’insegnamento della storia dell’arte, ma possiamo riportare alcune riflessioni generali sull’insegnamento scolastico e sull’utilizzo della risorsa museo. Abbiamo notato che la maggior parte delle attività richiesteci dagli insegnanti non hanno un legame diretto con la programmazione scolastica. I nostri laboratori vengono scelti come attività educative alternative alla scuola e non come risorse a sostegno dell’insegnamento. Il nostro obiettivo, invece, è di utilizzare le potenzialità del museo come supporto all’azione didattica scolastica.

famiglie al museo nella falegnameria didattica del MAV

Altro aspetto rilevato e riportato dagli stessi insegnanti, è la quasi totale assenza della didattica laboratoriale nelle scuole della Valle d’Aosta: i bambini hanno sempre meno occasioni per scoprire il mondo direttamente con le proprie mani. Le nostre attività, invece, fanno conoscere il patrimonio artigianale valdostano attraverso l’esperienza diretta, stimolando un approccio attivo al museo e ai suoi contenuti. Il denominatore comune di tutte le nostre attività proposte è il “fare”: l’attività pratica, l’approccio sensoriale ed emozionale diventano strumento del passaggio di conoscenza.

 

  •  Quali vantaggi offre ai bambini e ai ragazzi l’esperienza di laboratorio/attività presso un museo?

Riscontriamo che i bambini/ragazzi durante i laboratori proposti al museo sono più motivati e attivi, più propensi all’apprendimento, forse perché il contesto è diverso da quello abituale e, proprio grazie a questa buona predisposizione, gli apprendimenti rimangono più impressi nella memoria dei ragazzi. Ma non è solo il contesto ad essere diverso da quello “tradizionale/scolastico”, ma anche il metodo didattico. Come ho già detto, le nostre attività promuovono il contatto diretto con i materiali della tradizione (legno, lana, pietra, ferro), l’uso di attrezzature specifiche per la lavorazione artigianale (attrezzi di falegnameria, telai…) e lo sviluppo della fantasia: materia, manualità e creatività permettono un nuovo modo di imparare.

 

  • Non dimentichiamoci dei bambini un po’ cresciutelli… Didattica museale e adulti: un connubio che funziona? A quali condizioni?

Sì, il connubio funziona e le soddisfazioni sono tante anche con questa categoria di visitatori. Tutti i convegni organizzati, le visite guidate “speciali”, workshop per adulti sulla tornitura a pertica e sul pop-up (organizzate nell’ambito di due progetti Ritorniamo… La riscoperta e Una scultura ad ogni pagina) hanno riscosso un buon successo. Inoltre, stiamo lavorando anche con pubblici con esigenze specifiche collegate a disabilità o difficoltà di natura motoria, percettiva e non solo, con il progetto Museo di tutti, museo per tutti. La finalità generale dell’iniziativa è di rendere più democratica la fruizione del patrimonio culturale attraverso la soluzione di problemi relativi a:

l’accesso: non tanto fisico, ma culturale;

– la partecipazione: per coinvolgere non solo coloro che hanno necessità di essere facilitati nell’accesso al servizio culturale offerto, ma anche per sensibilizzare il pubblico in genere sull’importanza dell’imparzialità di accesso alla cultura;

– la rappresentazione: per la costruzione e diffusione di modalità di fruizione diverse.

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