Esplorazioni e pratiche performative al museo e a scuola: da dove partire?

Uno degli argomenti più gettonati da affrontare a scuola, soprattutto nella scuola dell’infanzia e primaria, è quella relativa al corpo. Vediamo come possiamo progettare un laboratorio sul corpo umano!

Perché mettere al centro il corpo?

Il corpo umano è il confine più evidente tra noi e il resto del mondo: ciò che ci rende unici e al contempo ci fa sentire parte della stessa specie.
Ognuno di noi ha caratteristiche che lo rendono diverso dagli altri (il colore dei capelli, l’altezza, la forma degli occhi…) ma al tempo stesso le funzionalità degli organi, degli apparati, dei sensi e dei muscoli ci accomuna.

Il corpo umano è un ottimo punto di partenza per parlare di identità e alterità, a tutti i livelli.
Da un punto di vista storico e antropologico, inoltre, il corpo umano è il terreno su cui sono state combattute (e si combattono ancora) guerre anche molto sanguinose.

Per secoli uomini appartenenti a una certa classe sociale hanno posseduto giuridicamente il corpo di altri, disponendone a loro piacimento. Basti pensare alla schiavitù, un istituto che esiste dalla notte dei tempi, alla tratta degli schiavi in età moderna, al segregazionismo e all’apartheid.

Ma non solo: la ghettizzazione in alcune aree della città, che avviene ancora in quartieri periferici in molte metropoli del mondo, rimanda al rapporto tra il corpo e lo spazio, in questo caso urbano. Alcuni hanno la possibilità di decidere della libertà di movimento di altri, condizionandone la vita.

Ma il corpo non è solo questo. È anche l’interfaccia con cui ci presentiamo al mondo e, come tale, soggetto a continue rinegoziazioni e pratiche estetiche. I tatuaggi, il trucco, la scelta dell’abbigliamento, le acconciature: sono tutti fenomeni ampiamente studiati da antropologi e sociologi, ricondotte a una più ampia visione del corpo come fatto sociale e culturale.

 

Il corpo è il luogo in cui si mescolano espressioni simboliche individuali e rappresentazioni collettive, dando vita a una complessa serie di scelte solo all’apparenza neutrali.

Laboratorio sul corpo per la scuola primaria

Molte attività laboratoriali dedicate alla scuola primaria mirano al miglioramento della coordinazione oculo-manuale, fondamentale per la scrittura e per tantissime altre competenze e abilità da sviluppare nel corso degli anni successivi.

Un altro degli obiettivi molto importanti per i bambini della scuola primaria è quello di imparare a gestire il rapporto tra il proprio corpo e lo spazio circostante, lavorando sul concetto di prossimità e distanza. Anche attraverso il contatto e la relazione con gli altri, infatti, definiamo noi stessi: è quindi fondamentale per incentivare il processo della costruzione della propria identità.

Un’altra attività interessante riguarda anche la verbalizzazione delle caratteristiche identitarie di sé e degli altri, oltre che sulla conoscenza scientifica del corpo umano.

Vedete quante idee per un laboratorio sul corpo umano per la scuola primaria? Sono tante da poter progettare un intero percorso educativo!

Il corpo e l’arte: attività per la scuola secondaria

L’arte contemporanea offre la possibilità di indagare il concetto di corpo da molti punti di vista: come strumento espressivo, da un punto di vista sociale, storico e identitario.

Le performance di grandi artisti come Marina Abramovic, il teatro-danza, le fotografie di Robert Mapplethorpe così come i travestimenti di Cindy Sherman, giusto per citare alcuni esempi, sono ormai diventate parte della nostra cultura visuale contemporanea, plasmando nuove generazioni di artisti che, con la propria pratica, indagano campi sempre più specifici del rapporto tra società e individuo.

Non dimentichiamo l’importanza dell’interdisciplinarietà: è molto utile utilizzare l’arte contemporanea come punto di partenza e pretesto per parlare di storia, educazione civica e letteratura!

Esperienze al museo: imparare con il corpo

Howard Gardner ha introdotto ormai tempo fa il concetto di “intelligenze multiple” per sottolineare che non tutti impariamo nello stesso modo, con gli stessi tempi. Le metodologie di veicolazione dei contenuti dovrebbero quindi essere personalizzabili, per venire incontro alle esigenze educative di ognuno.

Questo concetto si applica particolarmente bene al museo, un luogo in cui l’apprendimento può passare attraverso pratiche e metodologie diverse rispetto a quelle utilizzate scuola.

Ciò significa che nel progettare i nostri interventi educativi al museo possiamo prendere in considerazione la possibilità di inserire attività basate sull’utilizzo del proprio corpo.

Quest’ultimo diventerebbe quindi uno strumento prezioso per veicolare la conoscenza attraverso l’esperienza.

Muoversi nello spazio, performare, personificare, drammatizzare, scomporre e ricomporre, ri-creare: sono verbi che ci danno un’idea della complessità e della vastità delle azioni educative a nostra disposizione!

 

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