Luce ombra e volume: tre elementi fondamentali del linguaggio visivo! Chiunque abbia disegnato almeno una volta nella vita si sarà posto la domanda “Come posso rendere il mio disegno meno piatto?” Oggi vi parliamo proprio del complesso gioco tra luce e ombra che dà vita al volume!
Il linguaggio visivo: che cos’è il volume?
Il volume è l’estensione nelle tre dimensioni (lunghezza, larghezza, profondità) ed è una caratteristica fisica degli oggetti. Quando dobbiamo disegnare qualcosa, però, ci ritroviamo di fronte alla brutale bidimensionalità del foglio o della tela. Come possiamo rappresentare il volume?
L’elemento fondamentale per una rappresentazione verosimile del volume è la riproduzione equilibrata dei rapporti tra luce e ombra. La percezione che abbiamo del volume, infatti, dipende dalle condizioni di luce e dal suo rapporto con l’ombra. Per esempio di notte, quando la luce è molto scarsa, è difficilissimo misurare esattamente le distanze tra gli oggetti e non siamo in grado di misurare i loro contorni.
i metodi usati per raffigurare il volume sono diversi ma i più importanti sono il chiaroscuro e la prospettiva. Il chiaroscuro è l’uso delle gradazioni di colore o delle intensità di tratteggio per rendere il rapporto luce-ombra. Dove batte la luce il colore è più brillante, la separazione tra zone di luce e ombra è molto netta e il volume appare in rilievo. Dove c’è ombra, invece, il colore appare più scuro e opaco. Attenzione, però, a rendere gradualmente il passaggio tra luce e ombra, il confine tra i due è sempre sfumato e morbido.
Volume reale e volume raffigurato
C’è una significativa differenza tra volume reale e volume raffigurato. Il volume reale è quello di fronte al quale si trovano gli architetti e gli scultori: lavorando con materiali plastici e in tre dimensioni, infatti, le loro opere sono dotate di volume reale. Quando uno scultore decide di realizzare un’opera rappresentante un albero, ad esempio, può raffigurarlo a 360° dedicandosi anche ai dettagli più minuziosi. Il volume reale in scultura si ottiene con due tecniche distinte, quella dell’aggiungere (nel caso della fusione in bronzo con la fusione a cera persa, ad esempio) e con quella del togliere (da utilizzare per il legno, la pietra e il marmo). Nel caso della scultura contemporanea le tecniche si sono moltiplicate e possiamo trovare anche opere assemblate o costruite con materiali non tradizionali che vengono accostati, uniti o fusi.
Il volume raffigurato, invece, è quello che ci permette di rendere tridimensionali gli oggetti su un supporto a due dimensioni, come il foglio di carta, la parete o la tela. Quando una fonte di luce colpisce un oggetto si formano due tipi di ombra, l’ombra propria e l’ombra portata. L’ombra propria è la parte di un oggetto che non è illuminata dalla sorgente di luce. L’ombra portata, invece, è quella proiettata sul piano d’appoggio, sulla parete o sulle cose vicine. Le tecniche per raffigurarle sono tante tra cui la gradazione del colore, il tratteggio: è così che si ottiene il volume raffigurato.
La luce colpisce gli oggetti e cambia la percezione del volume. Se vogliamo imparare a rendere tridimensionali i nostri disegni, come abbiamo visto, dobbiamo imparare a padroneggiare il rapporto tra luce e ombra… È tutta una questione di luce ombra e volume 🙂
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