La libertà guida il popolo, un dipinto di Delacroix con analisi e commento! Tra le più famose del Romanticismo francese, è un’opera straordinaria che possiamo ammirare al Museo del Louvre di Parigi!
La libertà guida il popolo di Delacroix: analisi e commento dell’opera!
Gli artisti romantici, soprattutto quelli francesi, dipingono spesso scene tratte dalla storia. Géricault, ad esempio, studiò a fondo la vicenda della nave Medusa che nel 1816 naufragò al largo dell’Africa occidentale: nasce così La zattera della Medusa, un’opera monumentale (5 x 7 metri circa!) e potente.
Delacroix amava definirsi pittore “classico” anche se oggi è universalmente considerato uno dei membri principali del movimento romantico. Nel caso dell’opera La libertà guida il popolo, non è certo che sia stata dipinta da Delacroix per dimostrare la sua partecipazione emotiva ai fatti, anzi: qualche critico ha parlato di occasione per “sfoggiare una retorica efficace”.

I fatti a cui ci riferiamo sono le rivolte dei parigini a Carlo X. L’opera, sebbene possa sembrare dominata dal caos, in realtà ha uno schema compositivo molto chiaro, a forma di triangolo (considera il vertice superiore la bandiera tenuta in mano dal personaggio femminile e come due vertici inferiori gli angoli in basso della tela!) che ci fa capire come la composizione sia stata studiata nei minimi dettagli e l’opera, quindi, non è stata prodotta sull’onda dell’emotività!
La donna in primo piano simboleggia la Libertà e tiene in mano il tricolore francese, sta guidando il popolo durante la ribellione ed è considerato uno dei primi nudi femminili che veste abiti contemporanei. Solitamente, infatti, i nudi venivano apprezzati e non stigmatizzati perché attribuiti a personaggi mitologici, appartenenti alla classicità; la donna in primo piano, invece, è raffigurata come una parigina del tempo.
Ai suoi piedi giacciono i cadaveri di combattenti che hanno speso la vita per difendere i propri ideali e il corpo riverso a sinistra, straordinario nella resa pittorica, ricorda un personaggio della zattera di Gericault.
Così come la donna al centro, anche gli altri personaggi devono essere letti in chiave allegorica: l’uomo con il cilindro, ad esempio, rappresenta la borghesia; il bambino può essere visto come la rappresentazione dell’animo impavido di chi combatte; l’uomo raffigurato in secondo piano a sinistra, con la spada in mano, rappresenta il proletariato.
Delacroix, infatti, voleva rappresentare nella propria opera tutti gli strati sociali della Francia del tempo.
Per quale motivo? Perché l’Ottocento è stato un secolo molto importante per la formazione dell’identità nazionale e molti pensatori, intellettuali o artisti diedero il loro contributo alla causa nazionale, qualcuno con la vita, qualcuno attraverso il proprio lavoro.
Delacroix, il Massacro di Scio e l’esotismo
Eugène Delacroix ha dipinto altri avvenimenti storici del proprio tempo: pensiamo, ad esempio, al Massacro di Scio, un olio su tela che narra un episodio drammatico durante la guerra d’indipendenza combattuta dai greci contro i Turchi.
Gli artisti romantici furono molto attratti dall’Oriente e spesso compivano viaggi molto lunghi per scoprire le bellezze di quei luoghi lontani: Delacroix visitò il Marocco e l’Algeria. Lo colpirono innanzitutto la luce, che dava a tutti i colori della natura un aspetto nuovo e brillante, e poi le tradizioni e le abitudini delle persone che rispondevano al suo bisogno di contatto con una società più autentica, meno artefatta e più vicina al mondo della natura.

Delacroix, come molti altri pittori romantici, è attratto da tantissimi piccoli dettagli che porterà con sé e trasferirà nella propria pittura per lungo tempo. Il suo atteggiamento ricalca quello dell’epoca e può essere definito “esotismo”, ovvero attrazione per ciò che è tipico dei paesi stranieri. Paesi che agli occhi dei contemporanei del pittore doveva apparire misteriosi (anche perché raggiungerli non era facile come oggi!), affascinanti, depositari di una genuinità primigenia e di un sentire non influenzato dalla cultura (che noi definiamo) occidentale.
No Comments
Leave a comment Cancel