Cibo, memoria e lentezza questi i temi fondamentali del primo festival della letteratura per ragazzi che per due giorni ha animato i chiostri della Ghiara di Reggio Emilia grazie ad un’idea della libreria “Il semaforo blu” in collaborazione con il teatro dell’orsa.
Cibo e letteratura per bambini al Festival Punto e a Capo
Giornate ricche di incontri e laboratori in cui grandi e piccini hanno avuto la possibilità non solo di ascoltare storie e lavorare su libri e racconti, ma anche e soprattutto d’incontrare chi i libri li scrive e li illustra.
Un festival incentratato soprattutto sul tema del cibo, argomento di cui ultimamente si parla molto poiché sarà il tema dell’Expo, ma in giro per i chiostri non sono stati avvistati cuochi, chef o pasticceri, si sono visti però scrittori e illustratori che con grembiule, farina e matterello hanno raccontato il tempo del cibo quello legato alla memoria e ai ricordi, legato alla lentezza e all’attesa nella preparazione e nel ciclo naturale delle stagioni.
IL filo del cibo nel filo del racconto questo è ciò che il festival andava ricercando attraverso incontri come quello con Giusi Quarenghi che ci ha mostrato come creare pagnotte deliziose utilizzando il tempo di impasto e lievitazione per guardarsi dentro e ricordare come queste semplici azioni facciano parte della storia di tutti noi e forse, per chi ha vissuto un’infanzia campagnola come la mia e la sua, impastare il pane significa anche tornare con la memoria a quando si era bambini e riscoprire il bello di stare fermi ad osservare, di avere tempo per giocare o per non far niente, tempo che troppo spesso da adulti ci dimentichiamo come se non far nulla, come se sognare e giocare fossero azioni relegate ad un infanzia sognata e orami perduta con l’età.
Illustrazione e libri per bambini: arte applicata alla letteratura!
L’illustrazione non è solo un vezzo artistico, ma una vera e propria letteratura a colori, è un indizio che nel libro serve per capire il tutto e per creare quelle anticipazioni, quel sottinteso che spesso le parole faticano a far percepire.
Octavia Monaco ci ha regalato un percorso alla scoperta delle sue tavole artistiche nel testo “”La nascita delle stagioni. Il mito di Demetra e Persefone” e ci ha raccontato come per creare illustrazioni bisogni prima prendersi il tempo, fare vuoto dentro di sé per ascoltare la storia e poi farcire ciò che la storia ci racconta con ciò che noi percepiamo di essa attraverso il nostro vissuto e le nostre conoscenze.
L’illustrazione quindi diventa racconto a sé stante, storia dentro la storia che spesso non ha bisogno di parole come ci raccontano i libri Silent che non contengono parole, ma solo una serie di immagini che da sole raccontano e si fanno raccontare
Non facciamoci però confondere dalla parola Silent ogni libro illustrato può essere silenzioso o squillante come una tromba; può porsi davanti a noi con quiete quasi timida o entrare squillando come una tromba e questi suoni, questa musicalità è data dai colori che vengono utilizzati nelle immagini.
Laboratori didattici… ecco qualche esempio!
Parole e immagini del libro non sono però solo da leggere e da osservare, ma possono diventare bellissimi spunti per creare attività laboratoriali per grandi e bambini.
Ed ecco allora spuntare nella nostra giornata il laboratorio “Parole ad arte:scrivere quadri” in cui i bambini si sono presi le parole e le hanno trasformate in immagini utilizzando tantissimi tipi di materiali diversi, ma soprattutto dando colore alle parole che scrivevano.
Le lettere si uniscono per creare parole o solo per giocare tra di loro diventando parte di un racconto che si articola attraverso il colore. La parola sole, ad esempio, tutti la immaginiamo gialla, ma se la scriviamo in grigio che cosa succede? Forse la giornata diventa nuvolosa o forse può arrivare un’altra parola a rischiarare tutto anche se con sole e caldo proprio non c’entra nulla.
Fantasia, colori, tempo per pensare, per sperimentare da soli o con gli amici questi gli aspetti più interessanti di questo laboratorio e poi soprattutto la grande magia che solo i bambini con la loro voglia di raccontarsi e di giocare sanno creare intorno ad un tavolo di lavoro.
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