Dopo aver parlato delle artiste e delle protagoniste dell’arte al femminile, non avrei potuto non concludere questo breve percorso con un articolo dedicato al collezionismo.
Pensando al collezionismo femminile, un nome spicca su tutti: Peggy Guggenheim, il cui ruolo fu determinante per l’arte del ‘900.
Peggy Guggenheim
Nata nel 1898 a New York, aveva alle spalle due nonni che, da umili origini, erano riusciti a costruire la loro fortuna. Il nonno paterno, da venditore ambulante ed emigrato dalla Svizzera tedesca, era riuscito a trovare la sua America nel campo delle estrazioni di argento, rame e acciaio; quello da parte di madre, nato in una stalla, era diventato un banchiere.
Peggy crebbe a New York, e nell’aprile 1912 la sua vita fu segnata dalla morte del padre durante l’affondamento del Titanic. Dopo qualche anno, appena maggiorenne, ereditò una grande fortuna e decise di intraprendere un viaggio alla scoperta degli Stati Uniti. Ma fu un altro viaggio, stavolta in Europa, a farle intravedere quello che sarebbe stato il suo destino: iniziò qui a collezionare i primi quadri… e i primi corteggiatori.
Sposata a 22 anni a Parigi con Laurence Vail, un pittore squattrinato del movimento dadaista, ebbe da lui due figli e iniziò, in questo periodo, a frequentare i salotti bohemiens stringendo amicizie con molti artisti dell’avanguardia europea. Tra questi i suoi connazionali Man Ray, Djuna Barnes, ma anche Marcel Duchamp e Costantin Brancusi; amicizie che dureranno tutta la vita.
Nel 1928, separatasi da Veil, si risposò con l’uomo che può essere considerato lo spartiacque della sua vita e il suo grande amore: John Holmes, brillante scrittore in crisi che morirà tragicamente nel 1934, ancora giovane.
Londra e New York
Il 1938 è l’anno che vide Peggy Guggenheim aprire, su consiglio di un’amica, la sua prima galleria a Londra: la Guggenheim Jeune. È un continuo innamorarsi; di arte e di artisti come con Max Ernst, Mondrian, ma anche Cocteau e Joyce. A dispetto dell’inizio della seconda guerra mondiale, Peggy continuò a investire nell’arte e a comprare nuove opere da esporre.
Nel 1942 pero’, causa l’avanzata dell’esercito tedesco a Parigi, ritornò nella sua New York, dove inaugurò la sua seconda galleria Art of This Century. Rivoluzionaria Peggy, anche nelle scelte espositive; tra gli artisti in collezione un ancora sconosciuto Jackson Pollock, e con lui altri artisti americani, ebbero l’opportunità di conoscere l’Avanguardia europea ed in particolare il Surrealismo, fino a quel momento ancora poco noti oltreoceano.
Venezia
La città che le rapì il cuore e dove per anni, più precisamente dal 1948, risiederà ed esporrà la sua collezione è Venezia.
Acquistò palazzo Venier dei Leoni, luogo appartenuto alla Marchesa Casati, anche lei collezionista e Musa di molti artisti. La residenza divenne la sua casa-museo, nella quale fu esposta l’intera collezione che aprì al pubblico nel 1949 come Collezione Peggy Guggenheim.
In seguito Peggy deciderà di donare il palazzo e l’intera collezione al Comune di Venezia, che la rifiutò. La donazione passò quindi alla Fondazione Solomon Guggenheim.
Morì ad 81 anni, il 23 dicembre 1979. Una vita intensa e costantemente in viaggio; Peggy Guggenheim è stata, senza dubbio, un tassello fondamentale per la storia dell’arte contemporanea. Un grande esempio di collezionismo e di amore per l’arte.
La Fondazione, ha raccolto il testimone trasformando la sua abitazione in uno dei più importanti musei d’arte moderna al mondo.
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