Come immaginereste il giardino dell’Eden? Hieronymus Bosch lo raffigurò in un dipinto su tavola che rappresenta forse il suo progetto più ambizioso. Il Giardino delle Delizie di Bosch, databile al 1480 – 1490, è la complessa rappresentazione della creazione dell’umanità secondo la dottrina cristiana medievale.
Hieronymus Bosch
Hieronymus Bosch è stato un pittore olandese. Nato tra il 1450 e il 1455 a ‘s-Hertogenbosch, vicino a Tilburg, negli odierni Paesi Bassi, si formò nella bottega di famiglia.
Sembra che fino al 1500 la clientela del pittore fosse essenzialmente locale ma, progressivamente, si estese anche alle conoscenze altolocate che ebbe modo di sviluppare grazie all’adesione alla confraternita di Nostra Diletta Signora, un’associazione cui potevano avere accesso uomini e donne, laici ed ecclesiastici, diffusa anche a Bruxelles e a contatto con la gerarchia amministrativa degli Asburgo.
Bosch realizzò diverse tavole dipinte anche per la confraternita ma, purtroppo, non è possibile identificarle con esattezza poiché l’artista firmò e datò solamente alcuni dei suoi lavori.
Tra le scarse informazioni e documenti, circa la vita e il lavoro di Bosch, spicca l’illustre nome di Filippo il Bello, il quale gli commissionò, nel settembre 1504, un grande quadro sul Giudizio Universale. Purtroppo non è stato mai identificato il dipinto in questione, anche se alcuni studiosi hanno ipotizzato si possa trattare della tavola dell’Accademia di Vienna. Questa ipotesi condurrebbe inoltre all’attribuzione al periodo tra il 1505 e il 1510 di un gruppo ben definito di opere, tra cui il Trittico del Giardino delle Delizie, le quali si differenziano dalla precedente produzione per una maniera più plastica nella resa delle figure e nella stesura dei colori per zone omogenee contrastate.
Il Giardino delle Delizie di Bosch
Il trittico, è costituito da tre tavole, unite tra loro da chiusure a cerniera, in modo da poter chiudere le laterali. La parte esterna, una volta chiuso, è stata dipinta con scene della Creazione del mondo.
Da aperto la lettura delle tre scene, probabilmente, va da sinistra a destra e presenta nel primo pannello Dio testimone dell’incontro tra Adamo ed Eva, il pannello centrale divide la critica tra chi sostiene sia un ammonimento morale per l’uomo e chi una veduta del Paradiso perduto, mentre in quello di destra l’Inferno e i tormenti della dannazione.
In questo dipinto sono presenti innumerevoli scene e personaggi bizzarri; si potrebbero passare ore ad
osservare tutti gli esseri, umani e non, presenti nel quadro.
I personaggi, giocano disinvolti in acqua o sul prato, interagiscono tra di loro in piccoli gruppi o cavalcano strani animali. Senza dubbio questo dipinto è un capolavoro di fantasia e unico nel suo genere.
Interessante notare come gli esseri umani siano proporzionalmente molto più piccoli rispetto agli animali e come, tra loro, siano presenti anche svariate figure con la pelle nera.
Alcuni animali sono rappresentati invece come vere e proprie divinità, come ad esempio il grande uccello seduto in trono (nella tavola dell’Inferno) intento a cibarsi degli esseri umani. Il mostro, reca sul capo un calderone, a mò di cappello e per questo è stato identificato dalla critica come il Principe dell’Inferno.
Concludendo, le attribuzioni e le ipotesi sono numerose, resta il fatto che il Trittico del Giardino delle Delizie è davvero un’opera esemplare; capolavoro di precisione e di inventiva.
L’interpretazione generale del dipinto, data la scarsa quantità di informazioni sull’autore, spazia tra diverse materie: alchimia, religione, astrologia ma anche folclore e studio del subconscio umano.
Il risultato è una moltitudine di personaggi e scene che rendono Hieronymus Bosch un grande artista del passato ma sempre attuale, tanto che, all’inizio del XX secolo, i primi surrealisti riportarono in auge l’interesse verso Bosch e il suo lavoro.
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