Le città reali, le città fantastiche, lo studio della geografia e dell’arte… tante le componenti di questo laboratorio didattico che approfondisce il legame tra le città come luoghi geografici con le loro periferie, le loro strade e le città come luoghi artistici, fantastici, immaginati, sognati.
Laboratorio didattico: la città come luogo geografico e come contenitore del proprio vissuto
Il programma scolastico di Geografia, nelle classi terze, prevede lo studio dei luoghi geografici e in particolare della città prevede lo studio delle varie parti: centro, periferie, viali, vie,… collegandosi molto facilmente allo studio delle carte geografiche (mappa, carta topografica, carta fisica e politica,…)
Durante la programmazione di queste lezioni ho pensato di associare a questi argomenti alcuni obiettivi artistici ossia il superamento del disegno stereotipato, in questo caso rivolto a case ed edifici, e l’elaborazione di nuove composizioni grafiche nate dall’osservazione e dalla rielaborazione di opere d’arte.
Il percorso è iniziato con la creazione della mappa del quartiere.
Siamo usciti per una breve camminata e abbiamo preso appunti su dove potessero essere collocati i negozi, il bar, l’ufficio postale, la chiesa,…
Dopo l’uscita, su di un foglio quadrettato, abbiamo creato la mappa del quartiere intorno alla scuola e l’abbiamo appesa al muro. Questa prima fase è stata molto interessante poiché ha permesso ai bambini anche di raccontare come vivono il quartiere, che cosa fanno durante il pomeriggio e quali luoghi sono tra i loro preferiti.
I racconti erano così interessanti che abbiamo pensato di scriverli. Ogni bambino ha prodotto un testo in cui raccontava come vive il quartiere e lo ha disegnato liberamente scegliendone una parte, oppure tutto quanto seguendo la propria fantasia.
Dalla città reale a quella fantastica
Dopo aver osservato tutte le produzioni è arrivato il momento di rivolgersi ai pittori per capire quali altri modi possano esistere per raffigurare delle città.
Abbiamo guardato sulla LIM:
-Palet, copertina della rivista “Wendingen”
-P. Klee, Giardino delle rose
-M.Sironi, Periferia
-P.Citroen, Metropolis
– G.Grosz, Metropolis
Dopo esserci confrontati su cosa ci piacesse e cosa non fosse di nostro gusto in questi quadri, i bambini hanno cercato autonomamente altre immagini di città che fossero loro d’ispirazione poi, a piccoli gruppi hanno creato la loro composizione di edifici cercando di utilizzare soprattutto particolari e tratti grafici che non conoscevano e che si discostavano dai loro tradizionali disegni.
Tutti i disegni sono stati incollati su di un cartellone dal titolo: “Come vedo la mia città”
Ci siamo poi chiesti: “Come potrebbe essere una città fantastica, una città ricordata o sognata?”
Nuovamente abbiamo chiesto aiuto agli artisti e le immagini che ci hanno maggiormente colpito sono:
-V. Kandinskij, Mosca I
-F.Depero, Grattacieli e tunnel
-V.Marchi, Città fantastica
-C.R. Cockerell, Il sogno del professore
Se dovevamo sognare volevamo farlo tutti insieme quindi si è pensato di creare un secondo cartellone in cui far nascere una grande città fantastica e per riuscire far lavorare tutti, nonostante i tempi sempre ristrettissimi, abbiamo deciso di creare un collage.
Ogni bambino ha disegnato un grattacielo, una casa, un negozio, una chiesa,… loro stessi si sono suddivisi gli edifici e hanno scelto le dimensioni.
Dopo aver creato gli edifici e averli ritagliati, alcuni bambini, scelti dai compagni mediante una votazione, hanno creato le linee guida del paesaggio, le strade, le aree verdi, … ogni compagno ha incollato un edificio ispirandosi alla propria città fantastica c’erano case inclinate, a testa in giù, piccole case costruite sul tetto di altre case più grandi al posto del camino, ma tutti gli edifici riportati erano presenti nel quartiere della scuola.
Mentre osservavamo il risultato ottenuto, dai bambini è nata la proposta di creare un altro testo, un racconto fantastico che avesse come luogo la nostra nuova città e come personaggi i bambini della classe. Sono stati creati cinque gruppi e ognuno ha creato un testo fantastico da raccontare ai compagni.
Gli elaborati sono stati incollati sotto il cartellone che è stato posto in corridoio così che le altre classi potessero usufruirne guardandolo e leggendo le storie brevi, ma molto divertenti.
Questo percorso è stato faticoso, ma molto interessante i bambini hanno migliorato la loro produzione grafica e il modo di scrivere e di raccontarsi e soprattutto ora il quartiere per noi non ha più segreti!!!
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