Il 2015 è l’anno della luce, lo ha dichiarato l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e noi, patite di arte, come non potevamo dedicare un articolo alla luce nell’arte contemporanea?
Arte contemporanea e luce – un po’ di storia
Si sa, le ricerche sulla luce, da parte degli artisti, sono sempre state connesse con l’evoluzione tecnologica.
Nel contemporaneo i primi ad effettuare delle vere e proprie ricerche espressive in merito sono stati gli impressionisti; abbiamo già visto come, dipingendo an plain air, riproducevano molte volte lo stesso soggetto, con il solo variare della luce secondo le differenti fasi del giorno e della notte. Ciò che ricercavano era appunto cogliere l’impressione, riprodurre esattamente il modo in cui la luce colpisce l’occhio e l’atmosfera che ne deriva.
Ma la luce non è solo quella naturale…successivamente, artisti come Man Ray ed altri, iniziarono a sperimentare in maniera più diretta l’azione della luce, arrivando a creare le loro opere con la sola impressione luminosa su lastre fotosensibili. Gli anni ’40 videro anche l’inizio di una nuova tendenza artistica, il light painting: disegni di luce immortalati dall’obiettivo fotografico; per la prima volta la luce veniva utilizzata alla stregua del colore nella realizzazione delle opere.
Negli stessi anni, se da un lato i fotografi sperimentavano con il light painting, dall’altro nasceva una nuova espressione artistica grazie all’italiano Lucio Fontana. L’artista infatti fu il primo ad utilizzare il neon per la realizzazione delle sue opere. Questo tipo di ricerche, aprirono la strada a tutto il filone della Neon Art, in cui artisti come Dan Flavin, James Turrel, Robert Irwin, Bruce Nauman o Mario Merz faranno del neon e delle fonti luminose un elemento chiave del loro lavoro.
La luce nell’arte oggi – Olafur Eliasson
Oggi la luce viene ancora utilizzata da molti artisti, uno tra questi è Olafur Eliasson (1967). La sua ricerca pone lo spettatore al centro dell’indagine, in una commistione fra memoria umana, tecnologia e natura.
Eliasson combina le tecnologie più avanzate alla potenza degli elementi naturali per produrre dei veri e propri fenomeni percettivi. Colui che riceve ed “attiva” queste percezioni è lo spettatore, libero di vivere e interpretare il carattere effimero delle sue installazioni. La visione delle sue opere diventa così un’esperienza comune ma, in ogni caso, legata all’unicità di ciascuno.
Ecco quindi che, ad esempio, un sole artificiale nel 2003 ha illuminato la Tate Gallery di Londra. L’opera, dal titolo The Weather Project, riproduceva per mezzo di potenti luci e di uno specchio posto sul soffitto della galleria, un enorme sole.
L’effetto fu che moltissimi spettatori iniziarono a godersi il loro sole artificiale sdraiandosi sul pavimento del museo e osservando le loro sagome nere attraverso lo specchio, circondati dalla luce calda ed accecante del sole.
2015 – l’anno internazionale della luce
Concludendo, di luce e di arte si potrebbe parlare per ore…l’anno internazionale della luce è senza dubbio una buona occasione per scoprire qualcosa in più sull’utilizzo della luce come medium nella creazione artistica.
Per tutto l’anno infatti sono previste numerosi appuntamenti e mostre per celebrarla. Vi siete incuriositi? Cercate l’evento più vicino a voi e… accendete la luce!
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